Novembre da stress test: ingorgo di tasse da pagare, attività a rischio. Per l’erario si tratta del mese più “gratificante” dell’anno, con il Fisco pronto a incassare ben 69 miliardi di euro.
Se da un lato a novembre l’ultimo decreto Aiuti del Governo Draghi stanzierà un bonus da 550 euro per i lavoratori part time verticali, dall’altro alle aziende spetterà affrontare un vero e proprio ingorgo fiscale.
Sono infatti previste per il 16 e del 30 novembre prossimi le scadenze fissate per le tasse rivolte alle realtà aziendali. Secondo quanto spiegato dall’AGI, pare che il Fisco sia pronto ad incassare ben ben 69 miliardi di euro.
A novembre lo stress test delle tasse
Gli italiani si dicono sempre più sfiduciati per le prospettive economiche dei prossimi anni. Dopo la ripresa post-Covid del 2021, col diradarsi delle limitazioni sociali e commerciai più pesanti a causa della pandemia, a far tremare i cittadini è un futuro annebbiato dalla guerra in Ucraina (che non pare destinata a risolversi a breve) così come dal conseguente caro vita.
Caro vita che non risparmia, neanche a dirlo, le realtà imprenditoriali e aziendali. De da un lato i lavoratori dipendenti, così come i pensionati, potranno usufruire degli ultimi bonus concessi dall’ormai ex governo Draghi, dall’altro le aziende dovranno fare i conti con una stangata di fine mese.
Le realtà saranno infatti chiamate a versare l’Iva (19 miliardi), l’Ires (16,2 miliardi), le ritenute dei dipendenti e dei collaboratori (12,5 miliardi) al Fisco. Una stima complessiva di ben 69 miliardi di euro. E ancora, a dover essere versati daranno anche l’Irap (10,9 miliardi), l’acconto Irpef dei propri dipendenti (7,3 miliardi di euro) e dovranno versare anche le ritenute d’acconto sui compensi dei professionisti (1,2 miliardi).
Alla luce del quadro attuale, la C.G.I.A. teme che, “vista la portata del gettito”, saranno tante le aziende ad avere problemi, e sarà difficile “superare indenni questa raffica di scadenze fiscali”. “Novembre, infatti, costituisce un vero e proprio stress test che permetterà agli imprenditori di misurare la tenuta finanziaria delle proprie attività”, spiegano infatti gli artigiani di Mestre. Un esame novembrino che, per molti, potrebbe portare alla valutazione di chiusura dell’attività.
Per evitare ripercussioni dall’inflazione e dalla contrazione dei consumi, diventa perciò “auspicabile che in tempi ragionevolmente brevi il nuovo governo provveda a tagliare drasticamente le imposte, al fine di ‘ammorbidire’ anche i versamenti relativi alle scadenze più critiche di ogni anno: ovvero, i mesi di giugno-luglio e di novembre-dicembre”, si legge ancora nella nota ufficiale, condivisa dall’AGI.