“Lancer”, il super bombardiere americano sorvolerà la penisola coreana

Il velivolo parteciperà alle esercitazioni congiunte tra Corea del Sud e Stati Uniti. Ieri 180 jet nordcoreani si sono alzati in volo.

Tensione sempre alta nella penisola coreana dove prosegue l’escalation a suon di provocazioni tra i due Paesi.

“Lancer”, così chiama il bombardiere americano B-1B, ritenuto di importanza strategica degli Stati Uniti, è stato schierato nella penisola coreana. Allo scopo di inviare “un forte avvertimento alla Corea del Nord, che sta alzando il livello delle provocazioni”.

Continua dunque l’escalation a colpi di botta e risposta tra le due Coree e l’alleato americano di Seul. A riportare la notizia dello schieramento del bombardiere Usa è stata l’agenzia stampa sudcoreana Yonhap. Stando ai militari il bombardiere oggi sorvolerà la penisola coreana per prendere parte all’esercitazione aerea congiunta Stati Uniti-Corea del Sud “Vigilant Storm”.

Sono quattro i B-1B schierati a metà marzo dall’esercito statunitense presso la base aerea di Anderson a Guam, nell’Oceano Pacifico. Il bombardiere B-1B è stato impiegato anche nel dicembre 2017, durate l’esercitazione aerea congiunta ROK-USA. Allora erano stati mobilitati circa 260 aerei, dopo il lancio da parte di Pyongyang di una serie di provocazioni su larga scala. Tra queste il sesto test nucleare e il lancio di un missile balistico intercontinentale.

Tensione ad alta quota tra le due Coree

Ieri la Corea del Sud aveva annunciato di aver fatto alzare in volo “80 caccia, tra cui gli F35As”. Seul aveva risposto così alla mobilitazione di circa 180 jet nordcoreani nello spazio aereo di Pyongyang.

Gli oltre 180 aerei da combattimento nordcoreani avevano operato, hanno fatto sapere da Seul, “in varie località”, sia sul territorio a nord del confine con la Corea del Sud, sia al di sopra dei mari. I jet nordcoreani hanno sorvolato anche vicino alla Tactical Action Line. Letteralmente un terreno minato: si tratta della linea virtuale fissata da Seul in una zona localizzata tra i 20 e i 50 chilometri a nord del confine tra le due Coree. Una sorta di cuscinetto creato per avere il tempo di reagire a eventuali provocazioni da parte di Pyongyang.

L’ultima provocazione della Nord Corea arriva mentre si stanno svolgendo le esercitazioni aeree congiunte su larga scala tra Stati Uniti e Corea del Sud. Manovre che hanno provocato l’ira di Pyongyang, e che l’altro ieri si sono state prolungate, dopo la pioggia di missili lanciati dal Nord.

“L’esercito sud-coreano sta mantenendo una ferma posizione di prontezza per ulteriori provocazioni“, si legge in un comunicato del Comando Congiunto sud-coreano, “monitorando da vicino gli sviluppi correlati dell’esercito nordcoreano nell’ambito di una stretta cooperazione con gli Stati Uniti”.