Il padre di Daniele, 24enne suicidatosi nel settembre 2021, ingannato da un uomo di 64 anni che fingeva di essere una bellissima modella con cui il giovane aveva intrecciato una relazione online, ha scritto una missiva al premier Giorgia Meloni, chiedendo che le pene sia più rigide per reati del genere
Daniele è morto a soli 24 anni il 23 settembre 2021, impiccandosi nella sua camera a Forlì, dopo aver scoperto che la sua ragazza, con cui chattava da oltre un anno, voleva interrompere la relazione online: quella che lui credeva si chiamasse Irene, era in realtà un uomo di 64 anni, che si era finto qualcuno che non era. Daniele-meteoweek.com
Il padre di Daniele, Roberto, tramite l’Ansa, ha scritto una missiva al premier Giorgia Meloni, chiedendo pene più rigide per reati come il catfishing. Roberto non vuole che la vicenda occorsa a suo figlio Daniele vada a finire nel dimenticatoio. Ecco perché ha scritto alla Meloni tramite l’Ansa.
La vicenda
Daniele si è suicidato il 23 settembre 2021. Non essendoci alcun reato di estorsione di denaro, a giugno la Procura ha deciso di fare istanza di archiviazione per quello che sarebbe il reato principale, ossia decesso come conseguenza di altro reato, e ha fatto richiesta e ottenuto per l’anziano un decreto penale di condanna per sostituzione di persona. La condanna è stata tramutata in una multa di 825 euro.
Roberto, quindi, si domanda:«La vita di mio figlio vale questo? Spero vivamente che questa storia possa servire a rivedere alcune leggi e far sì che chi commette questi reati venga punito severamente. Ecco il motivo che mi ha spinto a scriverle», dice rivolgendosi al presidente del Consiglio Meloni. Il padre di Daniele chiede che vengano istituite pene più pesanti per reati del genere. «Se oggi sono qui a scriverle questa lettera è perché credo fermamente nella giustizia italiana, ma ad oggi non abbiamo riscontrato nessun esito positivo».
Negli ultimi giorni si è parlato molto del 24enne, tramite un servizio de Le Iene. «Mio figlio è stato vittima di quello che oggi è chiamato ‘catfishing’, una relazione virtuale nata sui social con una ragazza, dietro la quale si celava la figura di un uomo di 64 anni. Questa relazione virtuale ha portato alla morte di mio figlio. Ciò che è accaduto è di una gravità immane e molti altri ragazzi e ragazze sono vittime di questi inganni. Tanti riescono a salvarsi, tanti altri no».
Roberto precisa che non solo le armi vengono usate per uccidere qualcuno, ma a volte anche «le parole, le illusioni, le sostituzioni di persona possono avere lo stesso potere di un’arma e provocare la morte».
Poi aggiunge che il 64enne, «responsabile di tutto questo si trova a piede libero, si sveglia ogni mattina e se ne va per le vie del suo Paese, come se nulla fosse accaduto. Non avrò più indietro Daniele, nel frattempo, colui che ritengo il responsabile di questo tragico evento è libero e i carabinieri hanno addirittura scoperto che ha continuato con questo gioco sporco», ha chiosato.