Alessia Pifferi, spunta diario dal carcere:«Mia figlia Diana era il mio tutto»

Dal carcere di San Vittore in cui è rinchiusa da luglio, Alessia Pifferi ripercorre la sua esistenza e scrive parole dolci dedicate alla figlia 

Alessia Pifferi, la 37enne finita in carcere per aver provocato il decesso della figlia Diana, 18 mesi, morta nel luglio scorso dopo che la madre l’aveva lasciata a casa da sola per sei giorni, scrive un diario dal carcere di San Vittore.

Alessia Pifferi-meteoweek.com

Un diario segreto in cui si racconta e che la trasmissione Quarto Grado ha fatto emergere. La donna, dal carcere di San Vittore, in cui è rinchiusa dal luglio scorso, racconta della sua vita da detenuta, citando anche il suo passato, tra dolori e fallimenti.

Di Diana, la figlia di 18 mesi morta di stenti nel luglio 2022, scrive:«La mia bambina mi manca tantissimo. Mi manca prendermi cura di me stessa, esteticamente e fisicamente, mi manca anche la mia casa e i miei vestiti. Mi manca cucinare, pulire e il ballo. Sono sempre stata una ragazza attiva, solare, dolce e seria soprattutto, ma da quando mi trovo in carcere per la perdita di mia figlia Diana mi sento sempre più giù. E più vado avanti, e più è peggio».

Il passato di Alessia Pifferi

Pifferi rammenta dolorosamente i fallimenti che ha dovuto affrontare nella sua vita, e la speranza al di là del tunnel buio che quella bambina significava per lei e che però ha abbandonato sola in casa per 6 giorni. «Tra la separazione, la perdita del mio bambino, il lutto di papà e la mia chemioterapia, non fu facile riprendermi eppure riuscii a rialzarmi grazie alle poche amiche che ho. Successivamente mi sono iscritta a un sito d’incontri e dopo alcuni appuntamenti andati male, ho conosciuto un uomo».

Le parole dedicate alla figlia

La donna dedica diverse parole dolci alla figlia, pagine in cui parla dei momenti trascorsi con lei fino all’ultima volta in cui l’ha vista, dove, forse, ha compreso di aver rovinato ogni cosa:«Con lei avevo un rapporto bellissimo, era la luce della mia vita, il mio tutto. Per me non è mai stata un intralcio, né un ostacolo nella mia vita. Quel mercoledì quando sono tornata a casa ho aperto la porta velocemente per mangiarmela di baci, invece l’ho trovata con gli occhi mezzi aperti, le mani e i piedi scuri».

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