Uccide uomo con una frecciata, Scalco interrogato dal gip:«Li ho visti urinare e ho perso la testa, ma non sono violento»

Il marinaio e maestro d’ascia che ha colpito e ucciso con una frecciata un uomo peruviano di 41 anni ha avuto un colloquio di oltre un’ora con il gip

Evaristo Scalco, il maestro d’ascia di 63 anni finito sotto accusa per omicidio volontario, ha avuto un lungo interrogatorio con il gip Matteo Buffoni. L’uomo ha dato la propria versione di quanto occorso.

archi Scalco-meteoweek.com

«Ho perso la testa, sinceramente non ricordo di avergli urlato frasi razziste ma li ho visti orinare davanti al cancello di casa e ho preso l’arco per intimidirli, non sono un violento», ha raccontato Scalco. Il maestro d’ascia è accusato di aver assassinato, con una frecciata, il 41enne peruviano Javier Alfredo Miranda Romero. L’omicidio è occorso la notte tra il 1° e il 2 novembre, a Genova.

Scalco, assistito dal legale Fabio Fossati, ha raccontato la sua versione per oltre un’ora. Ha asserito di non rammentare «la frase contro gli stranieri», elemento che avrebbero segnalato alcuni testimoni e che porterebbe a due aggravanti, quella per futili motivi e poi per odio razziale.

L’uomo si è detto assai dispiaciuto per quell’aggravante. «Vengo da una provincia dove la Lega è molto forte, ma io non condivido le posizioni razziste, anzi ho sempre cercato di spiegare ad amici e conoscenti che gli stranieri che arrivano spesso provengono da scenari di guerra o da situazioni comunque difficili». Il maestro d’ascia 63enne ha detto di essere affranto per quanto occorso, e di non essere una persona violenta ma solo «appassionato di archi».

Ha detto di aver preso parte a raduni ed eventi i cui si insegna questo sport anche a chi è più giovane. In merito al susseguirsi dei tragici istanti del delitto, ci sarebbero ancora diversità tra la sua versione e quanto sarebbe apparso in alcuni filmati. Scalco ha confermato di essere andato a soccorrere il 41enne, che fino a quell’istante era ferito in modo grave ma ancora in vita. «Quando mi sono reso conto della situazione sono salito in casa a prendere degli asciugamani», ha detto Scalco.

Testimoni, invece, dicono che l’uomo avrebbe continuato, rincarando la dose nei confronti del 41enne e del suo amico. Per ora, una delle ipotesi è che quella sera, l’uomo, tornato a Genova per trasferire una barca da Malta, avesse potuto bere un po’ troppo. Tuttavia, le indagini accerteranno meglio cos’è accaduto.

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