Schillaci: “Il reintegro dei medici no vax? Un segno di pacificazione, guardiamo avanti”

Il neo ministro della Salute interviene per spiegare le ragioni dello stop anticipato dell’obbligo sanitario per i sanitari non vaccinati.

A decidere dove farli lavorare, ha detto Orazio Schillaci, saranno le singole direzioni sanitarie.

“Dobbiamo guardare avanti, è un segno di pacificazione. Le condizioni pandemiche stanno migliorando e abbiamo bisogno di avere questi medici al lavoro nel sistema sanitario”. Sono queste le parole pronunciate dal nuovo ministro della Salute, Orazio Schillaci, al Tg5 delle 20 in risposta a una domanda sul reintegro dei sanitari che hanno deciso di non vaccinarsi.

“I vaccini sono stati uno strumento indispensabile per la lotta alla pandemia e rimangono da raccomandare alle persone fragili, agli anziani e ai più deboli”, ha aggiunto il ministro della Salute.

La carenza di personale medico è “un problema importante: i medici vanno gratificati meglio, hanno bisogno di avere uno stipendio adeguato al lavoro che fanno”. Questo il pensiero del ministro Orazio Schillaci. Che ha sottolineato come gli stipendi dei medicini italiani “non sono in linea con quelli europei: mi impegno personalmente a trovare una soluzione a questo problema”.

Medici non vaccinati: decideranno le direzioni sanitarie dove farli lavorare

Intervenendo a Data Room con Milena Gabanelli e Simona Ravizza su CorriereTv, Schillaci ha spiegato che “saranno le singole direzioni sanitarie a decidere dove i medici reintegrati andranno a lavorare”. Il ministro ha analizzato le prime misure adottate dal governo, tra le quali lo stop anticipato all’obbligo vaccinale per il personale sanitario.

Il Ministro ha spiegato che si tratta di “un segnale per cercare di andare oltre la pandemia. Noi siamo attentissimi alla salute pubblica e in questa direzione ho prorogato obbligo mascherine nelle strutture sanitarie”. Reintegrare i medici prima della scadenza dell’obbligo vaccinale, ha ribadito Schillaci, è un modo per riappacificare e per riusare delle risorse che noi abbiamo nel Ssn. Alcuni magari non si sono vaccinati solo per il Covid e magari per altre malattie”.

Quanto alla sua personale posizione sul medico che rifiuta di vaccinarsi, il Ministro della Salute ha risposto che “credo sia un problema deontologico che dovrà essere affrontato dagli ordini professionali. Per me i vaccini sono stati uno strumento indispensabile per cambiare la storia della pandemia da Covid e se oggi noi ci troviamo in questa condizione migliore rispetto a prima è dovuto al fatto che ci sono stati i vaccini. Ma non solo, i vaccini dimostrano l’importanza della ricerca scientifica che è riuscita in poco tempo a mettere a disposizione quest’arma fondamentale”.

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