Miriam Ciobanu, l’investitore ritorna in libertà: potrà andare a lavorare di giorno

Scarcerato il giovane trevigiano che la notte di Halloween ha investito e ucciso Miriam Ciobanu. Al giudice ha ribadito di non averla vista.

Potrà andare a lavorare di giorno ma non potrà uscire di casa durante le ore serali e notturne.

Alessandro Giovanardi, il 23enne che ha travolto e ucciso Miriam Ciobanu, è libero. Il gip Cristian Vettoruzzo ha accolto le richieste del pm Mara De Donà che aveva chiesto per lui l’obbligo di dimora nel comune di San Zenone degli Ezzelini e il divieto di uscire di casa durante le ore serali e notturne.

Il divieto di uscire di casa nelle ore serali e notturne

Il giovane si trovava in carcere dal martedì 1° novembre, dove era stato recluso con l’accusa di omicidio stradale aggravato dall’effetto di alcol e droghe, oltre che per il fatto che il mezzo su cui viaggiava sfrecciasse a oltre il doppio del limite di velocità consentito sul tratto stradale dove è avvenuto l’incidente mortale. Su quel pezzo di strada, in viale Vittorio Veneto a Pieve del Grappa, il limite è fissato a 60 chilometri orari.

Dunque Giovanardi può tornare a casa ma non potrà uscirsene tra le 19,30 della sera e le 5,30 del mattino. Una deroga del gip gli consentirà di andare a lavorare. «Le misure cautelari – ha detto il Procuratore di Treviso Marco Martani – non sono un anticipo della pena ma fanno riferimento esclusivamente ad alcune prescrizioni che sono il pericolo di fuga, l’inquinamento delle prove e la pericolosità sociale».

Così il 23enne, che ieri pomeriggio ha preso parte all’udienza di convalida dell’arresto, è uscito in serata dal carcere di Santa Bona per rientrare nella sua abitazione. Finora si è dimostrato collaborativo rispondendo a tutte le domande, ribadendo di non aver visto la ragazza investita dalla sua auto.

Cosa ha dichiarato al giudice il giovane trevigiano

«Ho sentito il botto sul cofano – ha raccontato al giudice, riferisce il Corriere della sera – e ho frenato. Solo allora mi sono reso conto di quello che era successo. Non mi sentivo ubriaco, anzi stavo bene. Lì la strada è leggermente in discesa ed è facile accelerare. La ragazza stava in centro strada, peraltro vestita di nero. Non so perché fosse in quella posizione, in un tratto privo di illuminazione pubblica».

Gli esiti dei test tossicologici hanno evidenziato tracce di marijuana nel sangue del 23enne. «Alessandro – spiega il suo legale, l’avvocato Luca Milano – non ha assunto stupefacenti la sera che ha preceduto l’incidente ma avrebbe fumato il pomeriggio del giorno prima».

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