Pakistan: attentato all’ex-premier, ci sono un morto e due feriti

Imran Khan è stato raggiunto da alcuni spari mentre si trovava a un comizio per chiedere elezioni anticipate e tentare di tornare alla guida del Pakistan, ma non è in pericolo di vita. Ecco chi è l’ex-leader del Paese. 

Imran Khan, ex-premier del Pakistan destituito in aprile, è stato vittima di un attentato nel quale è rimasto ferito a un piede. Il politico si trovava a Wazirabad per tenere un comizio quando sono partiti degli spari che hanno ucciso un uomo e ferito altri sette. Khan è stato posto in salvo dalle guardie del corpo e trasportato in ospedale dove non rischia la vita. L’attentatore è stato riconosciuto e fermato dalle forze dell’ordine mentre il  ministro dell’Informazione Marriyum Aurangzeb ha chiesto alla polizia del Punjab di isolare la scena del crimine per favorire le indagini.

Volevo uccidere Imran Khan e nessun altroha detto l’aggressore ai poliziotti. ”Ho fatto del mio meglio per ucciderlo’ perché sta ingannando la gente‘ ha detto in una dichiarazione video rilanciata sui social media. Poi aggiunge “Khan stava fuorviando la nazione e non potevo sopportarlo, non riuscivo nemmeno a guardarlo, quindi l’ho ucciso, ho tentato di ucciderlo“. Si tratterebbe di un gesto premeditato perché, prosegue, stava pianificando il tentativo di omicidio da tempo. Ha invece smentito di avere complici e spiegato di aver agito da solo: ”Non c’è nessun altro con me. Sono solo”.

CHI E’ KHAN

Khan è un ex-campione di cricket, sport molto seguito in Pakistan, ha 70 anni ed è molto popolare nel Paese. Inizialmente si è presentato all’elettorato con un riformatore e un progressista ma la sua azione politica lo hanno portato in direzione contraria e oggi viene considerato un populista. Il suo governo è stato ribaltato la scorsa primavera in Parlamento in seguito a un voto di sfiducia, in questi mesi ha tentato di riconquistare il potere tenendo comizi e marce in tutta la nazione per chiedere elezioni anticipate.

A CAPO DEL PAESE

Fondatore del partito Pakistan Tehreek-e-Insaf (PTI, Pakistan Justice Movement) e a capo della formazione dal 1996, ha portato avanti una battaglia contro la corruzione e contro l’establishment politico che governa il Pakistan da decenni. Nel 2013 ha visto crescere esponenzialmente il suo gruppo fino a diventare la principale forza di opposizione, mentre nel 2018 ha vinto le elezioni. Il suo mandato come leader del Paese è durato fino al 2022 quando la situazione economica è crollata e ha perso il sostegno dell’esercito. In seguito è stato al centro di molti processi, una strategia comune in Pakistan per far fuori politici scomodi, ed è stato interdetto dai pubblici uffici.

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