Dissipare i dubbi sul suo governo e trattare per l’Italia le principali questioni internazionali. Questi gli obbiettivi della premier nel suo primo incontro a Bruxelles con i vertici dell’Unione europea.
E’ il giorno della prima missione internazionale in qualità di presidente del Consiglio per Giorgia Meloni. La premier è volata a Bruxelles per incontrare la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen e infine il presidente del Consiglio Ue Charles Michel.
Meloni deve superare l’atteggiamento sprezzante da avversario che combatte un’Unione europea che vuole “sottomettere” l’Italia, secondo la sua narrativa da campagna elettorale, e stabilire rapporti internazionali saldi e costruttivi. “Oggi sarò a Bruxelles per incontrare i vertici delle istituzioni europee – afferma Meloni ai giornalisti -. La voce dell’Italia in Europa sarà forte: siamo pronti ad affrontare le grandi questioni, a partire dalla crisi energetica, collaborando per una soluzione tempestiva ed efficace al fine di sostenere famiglie e imprese e mettere un freno alla speculazione“
“La mia idea di Europa – continua – è quella di un’Europa confederale in cui viga il principio di sussidiarietà. Non faccia Bruxelles quello che può fare meglio Roma, non agisca Roma lì dove, da soli, non si è competitivi. Definirci atlantisti, ma non europeisti mi pare francamente un’idiozia. Oggi tutto è estremamente ideologico“.
STOP SOVRANISMI, ORA PREMIER
La leader di Fratelli d’Italia sa di presentarsi in Europa sotto gli sguardi scettici e preoccupati degli alleati, soprattutto per l’amicizia e vicinanza politica espressa nei confronti dei vari Orban, Putin e Trump in questi anni. Le sue posizioni sovraniste spaventano e incuriosiscono allo stesso tempo, ma una volta vestito il ruolo di premier di uno dei Paesi fondatori dell’Ue deve cambiare atteggiamento e iniziare a lavorare nell’interesse comune.
Meloni dovrà discutere di problemi relativi alla gestione dei migranti, dei conti pubblici, delle riforme nazionali e della gestione pandemica. Il nodo sarà trovare un accordo in particolare con Francia e Germania e tranquillizzare sulle posizioni atlantiste ed europeiste dell’Italia, trovando un fronte comune su cui lavorare. Inoltre dovrà affrontare la richiesta per l’Italia di sforamento ulteriore del deficit per la prossima manovrare, in particolare per affrontare il caro-bollette, trovare una soluzione alla crisi energetica e discutere delle prossime rate del Pnrr attese dal nostro Paese.
Nell’ultimo libro di Bruno Vespa, Meloni dichiara: “Il federalismo europeo accentra, mentre il federalismo nazionale decentra. Che senso ha? Vogliamo dire che il Superstato europeo non ha funzionato? In Europa, gran parte del potere decisionale è in mano alla Commissione, che viene indicata dai governi, ma nel nostro ordinamento la sovranità è del popolo che la esercita attraverso il Parlamento“.