Fu licenziata un anno fa, ma la nipote del fondatore aveva promesso di fare causa. Vengono fuori elementi che segnerebbero gravi discriminazioni verso le donne dentro l’azienda, ma l’amministratore delegato smentisce tutto.
Sta per iniziare il processo sul licenziamento di Francesca Amadori, nipote del fondatore dell’omonimo marchio agroalimentare, dalla azienda di famiglia a cui lei stessa ha fatto causa. La prima udienza è prevista nel tribunale di Forlì il 13 dicembre.
L’ufficio regionale per le Pari opportunità ha presentato ricorso a sostegno della donna che ricopriva il compito di responsabile della comunicazione dell’azienda, la notizia è stata diffusa dalla consigliera emiliana Sonia Alvisi che al momento ha deciso di non rilasciare dichiarazioni, almeno fino all’inizio delle udienze.
Secondo quanto svelato dal giornale Today, il ricorso si incentra sul trattamento delle donne presso Amadori. “Francesca Amadori ha evidenziato come presso il gruppo Amadori i componenti del consiglio di amministrazione siano di genere maschile e la qualifica dirigenziale sia appannaggio esclusivo del personale maschile. Il bilancio sociale del Gruppo Amadori contiene, sotto tale profilo, dati eloquenti” è quanto sarebbe scritto sul documento.
DIFFERENZA DI GENERE
Una delle criticità dell’azienda sarebbe quella della differenza di trattamento economico tra i generi. “La retribuzione media percepita dal personale di genere maschile risulta pari mediamente a 77.511 euro annui lordi, quella percepita dal genere femminile pari mediamente a 59.500 euro” si legge ancora. Inoltre vi sarebbe una grave disparità sul numero e sul ruolo ricoperto: “583 dipendenti di cui 208 otto donne ma con sessanta dipendenti quadri di cui solo cinque donne“.
Si vocifera che il processo potrebbe portare gravi sconvolgimenti nelle dirigenza di Amadori. Francesco Berti, amministratore delegato del gruppo e tra i maggiori responsabili del licenziamento di Francesca Amadori, starebbe per dimettersi, ma dall’azienda finora arrivano smentite.
IL LICENZIAMENTO
Francesca Amadori fu licenziata a gennaio 2022 dal Gruppo Amadori, fondato dal Nonno Francesco e diretto dal padre Flavio, dopo avere ricoperto per anni il ruolo di responsabile dell’area comunicazione del gruppo e presidente di Romagna Iniziative, consorzio che riunisce diverse realtà della zona nel settore agroalimentare. La motivazione fu, secondo quanto dichiarato da Berti, che “da inizio dicembre Francesca Amadori ha smesso di lavorare, senza dare spiegazioni. Che non sono arrivate neanche dopo la richiesta di chiarimenti da parte dell’azienda, secondo quanto previsto dalla legge e dal contratto di lavoro. A quel punto non potevamo non licenziarla. Neanche il padre ha potuto far nulla. Se non ribadire che le regole valgono per tutti, a prescindere dal cognome”.