Violenze psicologiche nella ginnastica ritmica: due atlete denunciano

Dopo le denunce che stanno travolgendo il panorama della ginnastica ritmica, altre due ragazze, minori, hanno denunciato presunte vessazioni

Anche dalla provincia di Brescia arrivano denunce di presunte violenze psicologiche su due ragazze che frequentavano una palestra di ginnastica ritmica. Ultimamente, il mondo della ginnastica ritmica in generale, è stato travolto da denunce di abusi, tra accuse di maltrattamenti, bullismo e violenze psicologiche che avrebbero creato traumi nelle giovani atlete.

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In provincia di Brescia, una lunga serie di presunti abusi che avrebbero portato una mamma ad andare a denunciare gli allenatori della palestra di ginnastica ritmica in cui si recavano sua figlia e la migliore amica di quest’ultima. Le due ragazze, giovanissime, sarebbero finite in una condizione che causava loro ansia e depressione, al punto da optare per il ritiro da questo sport.

La notizia di queste denunce è giunta fino ai palazzi del Governo, e si è unita ad altre denunce di presunte vessazioni arrivate da diverse parti del nostro Paese. Tant’è che domani il nuovo ministro dello Sport Andrea Abodi terrà un meeting con con il presidente del Coni Giovanni Malagò, e con quello della Federginnastica, Gherardo Tecchi.

Le due ragazze, promesse della ginnastica ritmica lombarda, hanno 13 e 15 anni. Due mesi fa, circa, avevano d’un tratto deciso di mollare questo sport, strappando la tessera del club in provincia di Brescia e interrotto i rapporti con la loro coach. Il motivo è quanto sarebbe occorso negli spogliatoi e in palestra.

Si tratta di casi molto simili a quello che ha denunciato Nina Corradini, ex atleta della nazionale che ha svelato ultimamente la ragione del suo addio alle Farfalle di Cesano Maderno. «Me lo ricordo il giorno in cui ho trovato la forza di andare via, era il 14 giugno 2021. Avevo passato ogni minuto degli ultimi mesi precedenti a desiderare di scappare da lì. Ora voglio informare e proteggere le bambine più piccole. Tutti devono sapere la realtà».

La denuncia riguarda presunto controllo in pubblico del peso dopo la prima colazione, ossessione per il peso, insulti giornalieri. Un grande pressing mentale devastante, sia dal punto di vista fisico che mentale. Un’altra ex campionessa, Anna Basta, ha raccontato che avrebbe anche pensato di togliersi la vita:«Sognavo la bilancia di notte, mi sentivo sempre grossa». A sua madre inviava messaggi con scritto:«Mi dispiace che il mio corpo sia così. Mi rendo conto di essere arrivata a un punto in cui non vivo bene con me stessa, in cui non riesco a guardami allo specchio senza distogliere lo sguardo incazzata, in cui ho paura che le persone mi giudichino sempre».

Due testimonianze che hanno scatenato la bufera nel mondo della ginnastica ritmica e non. E così si allarga il cerchio dello scandalo, con nuove rivelazioni, come quelle denunciate nella palestra bresciana.

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