L’ambasciatore russo a Roma Serghei Razov interviene a Baku, capitale dell’Azerbaigian, per parlare della possibile presenza italiana nelle zone del conflitto in Ucraina.
L’Italia ha mandato anche uomini a sostegno di Kiev, oltre alle armi? In queste ore era circolata questa notizia sui media italiani. L’ambasciata russa interviene e riportare le parole pronunciate da Razov.
Il supporto dell’Italia all’Ucraina è stato ribadito in più occasioni dall’ex premier Mario Draghi. Un impegno, quello a fianco di Kiev, confermato a più riprese anche dal neo presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Ma il sostegno italiano si è limitato a fornire aiuti economici e militari, senza mandare militari nelle zone del conflitto tra Russia e Ucraina.
Sui media italiani era però circolata voce che l’ambasciatore russo a Roma, Serghei Razov, avesse dichiarato di non escludere che in Ucraina l’Italia avesse mandato anche uomini oltre agli armamenti. Lo avrebbe detto in risposta a una domanda sul Donbass, durante un’intervista. Le dichiarazioni dell’ambasciatore russo sarebbero state rese al canale televisivo OVALmedia il 28 ottobre in occasione del XV Verona Eurasian Economic forum a Baku.
Le parole di Razov, rilanciate in Italia dalla stampa nostrana, hanno provocato sconcerto e scalpore. L’ambasciata russa è intervenuta per precisare il senso delle sue dichiarazioni.
Razov, arriva la precisazione sulla presenza italiana in Ucraina
L’ambasciata russa in Italia ha riportato sui suoi canali social l’estratto della conversazione tra Razov e l’intervistatore Franco Fracassi. Sulla pagina Facebook dell’ambasciata è stato pubblicato – accompagnato dalla traduzione italiana – il passaggio dell’intervista:
Intervistatore: “Io quest’estate ad agosto sono stato in Donbass e due cose mi hanno fatto veramente impressione. La prima a Donetsk ogni 40 secondi si sentiva un’esplosione di cannone e a Donetsk non c’è la guerra perché il fronte sta a centinaia di chilometri”.
Ambasciatore Razov: “Si”.
Intervistatore: “Perché erano arrivati i cannoni italiani che bombardavano la città. Non gli italiani, ma, con i cannoni italiani”
Ambasciatore Razov: “Forse italiani”.
Segue poi il commento dell’ambasciata stessa: “Come si può vedere, non si tratta di persone, ma di cannoni usati per bombardare Donetsk, che potrebbero essere anche di produzione italiana, ma la parte russa non ne ha certezza. Consigliamo ai media italiani di essere più attenti, verificare le informazioni e non creare scoop dal nulla”.