Gli studi eseguiti nel corso degli anni ci hanno portato a pensare che l’intero universo nascondesse molti più segreti di quanti crediamo possano essercene, ed è una ipotesi corretta visto e considerato che gli scienziati stessi non riescono a rispondere a tutte le domande che vengono poste quotidianamente. Tuttavia, i ricercatori sono dell’idea che ci sia qualcosa che non vada: perché?
Quando si dice che è troppo bello per essere vero forse è vero, anche perché lo stesso universo si pensa che nasconda qualcosa. Pensiamoci bene: ciò che viviamo è perfetto, addirittura al minimo dettaglio. Ecc perché alcuni fisici statunitensi, francesi e coreani hanno provato a spiegare una nuova teoria, riflettendo pure sull’opportunità eccezionale che la vita ha avuto di esistere.
Loro sostengono che per qualche ragione la quantità di energia e l’accelerazione dell’espansione dell’universo sono super bilanciate, in assoluto equilibrio, e per questo, negli ultimi 13 miliardi di anni, si sono verificate le condizioni che riusciamo a vedere a livello astrofisico. Non ci sono state troppe turbolenze né problemi che potessero destabilizzare l’universo intero, ed è proprio per questo che si pensa che ci sia una “rotella fuori posto”. Più precisamente a cosa pensano gli scienziati in queste situazioni?
Un equilibrio così perfetto potrebbe essere una conseguenza di qualcosa chiamata “messa a punto”, che sarebbe una sorta di processo fisico in cui le caratteristiche di un sistema possono corrispondersi o annullarsi per far esistere tutto quanto come lo vediamo. Ci avete fatto caso che tutto sia caricato in modo neutro? Non per niente succede che ci sia un numero quasi identico di protoni per cancellare la carica di ciascun elettrone, e se ci fossero invece più elettroni la materia sarebbe costretta a separarsi.
I fisici, a tal proposito, non pensano che siano tutte coincidenze: deve esserci un motivo molto più valido. Se gli elementi di un sistema sembrano essere ben abbinati tra loro, allora ci sarà una legge precisa che spiegherà questa contingenza. Forse ce l’abbiamo, e si chiama principio antropico. In sostanza si afferma che solo un universo in grado di generare cervelli pensanti come il nostro può porre domande filosofiche del genere “perché sono qui?”.
Ed è anche per tale motivo che gli esperti hanno pensato potessero essere un numero infinito di universi, la maggior parte dei quali “non funzionano” e nascono e muoiono all’infinito. In poche parole ci troviamo in una sorta di ciclo dal quale non possiamo uscire, e dove non siamo nemmeno entrati probabilmente: ci siamo nati e basta. Ma questo non significa che sia un problema, anche perché se la nostra galassia non ha mai riscontrato problemi di alcun genere, vuol dire che sicuramente fa parte di quegli universi destinati a vivere in eterno.
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