Meta è nei guai. In pochi giorni, appena una settimana, due delle sue piattaforme si sono fermate. E se il #whatsappdown della settimana scorsa è durato appena un’ora e non ha causato danni a nessuno, dal momento che ha ripreso a funzionare come se nulla fosse, il down di Instagram del giorno di Halloween è stato un po’ più complicato.
I fatti sono questi: all’improvviso su Insta non si sono più visti Reel e Stories, non per tutti ma per molti. E già influencer e utenti di ogni genere hanno iniziato a preoccuparsi. Poi hanno cominciato a diminuire i follower, la vera ricchezza degli utenti Instagram che possono farsi conoscere solo tramite i follower che guadagnano coi loro contenuti.
Poi, la catastrofe. Senza nessun criterio di base e senza nessuna spiegazione, a un certo punto Instagram ha iniziato a cancellare profili di persone totalmente ignare di quanto stesse succedendo e soprattutto utenti che non avevano violato nessuna delle regole del social di Meta.
Molti utenti hanno pensato di provare a lasciar stare per qualche ora l’applicazione, altri la hanno disinstallata e poi reinstallata il giorno dopo sperando di riuscire in qualche modo a recuperare il loro account, ma non si sa quanti siano riusciti in questa operazione.
Di certo si sa che su Twitter l’hashtag è diventato subito un trend topic a dir poco virale e che tutto il mondo si è rivoltato contro Instagram a causa dei disservizi che ha causato. Soprattutto per tutte le persone che lo utilizzano in ambito business e che all’improvviso hanno dovuto ricominciare tutto daccapo nel momento in cui non sono riusciti a recuperare l’account.
Le segnalazioni comunque sono diventate virali anche sulla pagina Downdetector dedicata a Instagram, sulla quale è emerso che non si è trattato di un disservizio costato il profilo a un gruppo molto ristretto di utenti, ma a un numero molto alto di profili di utenti anche molto seguiti che si sono visti sfumare tra le mani anni e anni di duro lavoro per essere seguiti sul popolare social network.
Gli account sospesi peraltro sono stati oggetto di ban da parte del social media senza una vera ragione, ma quello che è peggio è che non è stata data a nessuno di loro la possibilità né di fare reclamo né di mettersi in contatto con il servizio di assistenza e customer care per poter capire cosa fosse successo.
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