Gli scienziati sono increduli, fatta un’altra incredibile scoperta sulla superficie di Marte

Da che sembrava essere il pianeta più ostile del nostro sistema solare, Marte si sta rivelando invece una fonte inesauribile di sorprese positive e, forse, la possibile “eso Terra” del nostro pianeta. 

Marte - MeteoWeek.com 20221101
Marte – MeteoWeek.com

Già, perché le scoperte fanne negli ultimi 10 anni circa dalle varie missioni inviate sul Pianeta Rosso, hanno ribaltato del tutto le convinzioni (evidentemente errate) che gli scienziati hanno avuto finora circa una serie di assunti relativi alla vita su Marte.

Il primo e più generale era che non fosse possibile colonizzare il Pianeta Rosso in alcun modo, data la presunta assenza di acqua nel sottosuolo e quindi l’impossibilità di presenza di forme di vita sulla superficie di Marte. Le recenti missioni su Marte hanno sfatato tutte queste convinzioni, e forse anche qualcosina di più.

Marte e l’attività vulcanica

Marte immagini - MeteoWeek.com 20221101
Marte immagini – MeteoWeek.com

Le scoperte più “fresche” in termini di ordine cronologico riguardano alcuni ritrovamenti fatti dal lander InSight della NASA, atterrato sulla superficie di Marte ormai 4 anni fa, nel 2018, per studiare l’attività sismica del pianeta.

Gli studi effettuati da InSight grazie all’analisi di 20 terremoti in 4 anni, hanno permesso di evidenziare che è errata la convinzione secondo cui il Pianeta è freddo e deserto. O meglio: deserto sì, ma freddo no. Secondo quanto ritenuto finora dagli scienziati, infatti, il Pianeta Rosso avrebbe cessato ogni attività vulcanica ben 4 miliardi di anni fa, lasciando il suo sottosuolo freddo.

L’analisi dell’attività sismica da parte di InSight, invece, ha mostrato che nel sottosuolo di Marte c’è della lava fusa e calda, che potrebbe essere stata la causa di questi movimenti sismici che pre siano stati appunto provocati da una fonte di calore proveniente dal sottosuolo. “Questo indica prove geologiche di attività vulcaniche più recenti, forse avvenute negli ultimi 50mila anni, relativamente giovani in termini geologici” – ha affermato Simon Staehler, autore principale della ricerca pubblicata su Nature.

È possibile che ciò che stiamo vedendo siano gli ultimi resti di questa regione vulcanica un tempo attiva, o che il magma si stia spostando verso est, verso il sito della prossima eruzione” – ha spiegato Staehler. Questo potrebbe cambiare la nostra conoscenza su Marte e sulla sua storia, dal modo in cui il pianeta si è formato alla sua attuale morfologia. E se pensiamo che fino a poco tempo fa eravamo convinti che su Marte non ci fosse possibilità di forme di vita, e che invece è stato assodato che ci siano state anche se in forma microscopica, allora tutto può essere.

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