I legali del responsabile hanno chiesto il ricovero in una struttura psichiatrica dopo aver sentito la confessione davanti al giudice: a spingerlo a lanciare la propria bambina di due anni dalla finestra della propria casa sarebbe stato stato Dio. La piccola fortunatamente è salva e non è in pericolo di vita.
Il gesto folle di un padre accusato di tentato omicidio nei confronti della propria figlia di appena due anni sarebbe stato motivato dal fatto che a muoverlo “mi ha spinto Dio“. Così ha risposto davanti al gip l’uomo di 40 anni che tre giorni fa ha lanciato la sua bambina dal balcone del terzo piano di una palazzo a Fisciano.
La bimba si era riuscita a salvare miracolosamente, nonostante le brutte ferite riportate, grazie a una rete metallica che ne aveva attutita la caduta. All’indomani della tragedia, diversi dubbi erano sorti in base alla dinamica del fatto e i sospetti degli investigatori sono stati infine confermati dalla dichiarazione dell’uomo davanti al giudice. La piccola ha subito un intervento ad un braccio per una frattura, ha riportato anche una serie di ecchimosi e una leggera commozione, ma per fortuna non è in pericolo di vita.
Silverio Sica, difensore con il collega Tommaso Amabile del padre, hanno parlato questa mattina con i giornalisti al termine dell’interrogatorio. I legali del responsabile hanno riferito che “ha detto che è stata la parola di Dio a fargli lanciare la bambina dalla finestra“. Ma sempre Dio, secondo l’uomo, avrebbe deciso di salvare la giovane vita atterrando su una rete metallica che l’ha salvata.
Il padre è stato portato dalle forze dell’ordine davanti al gip del Tribunale di Nocera Inferiore, Daniela De Nicola, e qui ha ammesso le proprie colpe davanti alla giudice e ai testimoni. I legali ne chiedono ora l’attuazione della misura cautelare in quanto incapace di intendere e di volere e il trasferimento in una struttura psichiatrica per il ricovero immediato. Il pubblico ministero ha chiesto anche una perizia psichiatrica da parte di un’esperto.
L’uomo era una persona conosciuta e rispetta nella cittadina di Fisciano, in provincia di Salerno. Dipendente dell’Inps non aveva mai dato segnali evidenti di problemi psichiatrici, solo quattro giorni fa era avvenuto un fatto piuttosto significativo: un pacco postale che la famiglia attendeva era giunto nella sua abitazione. Un fatto del tutto normale, se non fosse che l’uomo ha chiamato i carabinieri pensando, senza motivo, che si trattasse di una bomba.
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