Roberto Ammatuna, sindaco di Pozzallo, lancia un appello al nuovo ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per quanto concerne la questione migranti. La richiesta è di far sbarcare mille migranti
Il sindaco di Pozzallo (Ragusa), Roberto Ammatuna, lancia un appello per far sbarcare mille migranti che da diversi giorni sono in attesa su tre navi umanitarie Geo Barents, Ocean Viking e Humanity 1. Tra i migranti ci sono donne, minori non accompagnati e bambini molto piccoli.
Il sindaco ha accolto nel porto del paese 91 migranti soccorsi ieri in mare, sulle coste della Sicilia. In un colloquio con Adnkronos, Ammatuna chiede al ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, di «assumere un atteggiamento umanitario così come aveva annunciato nel giorno del suo insediamento, quando aveva sottolineato che salvare vite umane è una priorità».
Ammatuna prosegue dicendo che a suo parere, «la politica del pugno di ferro non si può attuare nel giro di 24-48 ore e soprattutto non si può fare una ‘guerra’ alle ong e assumere questi atteggiamenti quando ci sono di mezzo le vite di tanti esseri umani. Il mio appello è a far sbarcare i naufraghi che attendono da giorni sulle nave umanitarie e poi intraprendere una grande azione politica che chiami in causa l’Europa. Piantedosi è un tecnico di grande valore, saprà far valere le ragioni dell’Italia sui tavoli europei».
Il nuovo piano del ministro dell’Interno
Da quanto si apprende in questi giorni, pare che il nuovo ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ex prefetto di Roma, come riporta Libero, intenda usare il pugno duro per quanto concerne la questione immigrazione. Già alcuni giorni fa, infatti, Piantedosi ha mandato una comunicazione a polizia e capitaneria di porto, in merito a due navi nel Canale di Sicilia, Ocean Viking e Humanity One, definendo il loro atteggiamento non «in linea con lo spirito delle norme europee e italiane in materia di sicurezza e controllo delle frontiere e di contrasto all’immigrazione illegale».
Il nuovo governo, come riporta il Tempo, intende muoversi su due differenti percorsi, il primo applicando i Decreti Sicurezza per fermare gli sbarchi e per «lanciare un messaggio ai partner europei», l’altro prevede il bisogno di operare all’interno delle istituzioni continentali. La questione migranti dovrebbe essere affrontata in breve tempo in particolare perché è tornata a costituire un’emergenza, dato che da gennaio a ottobre 2022, gli arrivi in Italia sono oltre il 50% rispetto al 2021.