Ignazio La Russa, neo presidente del Senato, in un’intervista racconta di come gestirà la nuova carica che ricopre e parla anche del 25 aprile.
In una lunga intervista a La Stampa, Ignazio La Russa, neo presidente del Senato, parla della sua nuova carica e affronta anche il tema delle celebrazioni del 25 aprile. Come riporta Agi, a proposito della sua partecipazione o meno alle celebrazioni del 25 aprile, il presidente del Senato afferma:«Dipende, certo non nei cortei per come si svolgono oggi. Perché lì non si celebra una festa della libertà e della democrazia ma qualcosa di completamente diverso, appannaggio di una certa sinistra. Non ho avuto difficoltà come ministro della Difesa a portare una corona di fiori al monumento dei partigiani al cimitero Maggiore di Milano, e non era un atto dovuto».
La Russa, poi, in merito a certe contestazioni sul suo ruolo politico, ha voluto fare una precisazione, rivendicando «di poter mantenere la promessa solenne davanti al Senato di essere presidente di tutti, sforzandomi di garantire sia maggioranza che opposizione. Per quanto mi riguarda, si devono abituare: se nella forma sarò meno paludato, nella sostanza potete stare sicuri che saprò essere imparziale e possibilmente non del tutto escluso del tutto dalla vita politica».
Il capogruppo Pd al Senato, Simona Malpezzi, in merito alle affermazioni di La Russa sul 25 aprile, ha scritto su Twitter:«Ricordo al presidente Ignazio La Russa il significato del 25 aprile: la libertà dal nazifascismo. Un giorno che è festa e che dovrebbe vederci uniti. Il presidente del Senato è la seconda carica dello Stato. Non lo dimentichi».
Sempre su Twitter, è giunta la replica del presidente del Senato:«Alla presidente Malpezzi, che rispetto e di cui apprezzo l’onestà intellettuale, e a chi in queste ore mi sta attaccando chiedo cortesemente di leggere non il titolo volutamente fuorviante de La Stampa ma il testo della mia intervista correttamente riportata dal giornalista Colonnello in cui emerge chiaro il mio rispetto per la ricorrenza del 25 aprile, tanto da averlo celebrato da ministro della Difesa. La mia contrarietà è semmai solo al modo in cui finora si svolgono molti cortei che, lungi dal celebrarlo, ne fanno manifestazione appannaggio della sinistra».