In molti casi le donne finiscono col spendere più soldi per prodotti “femminili” senza nemmeno rendersene conto. I cosiddetti prodotti “rosa”, infatti, hanno un prezzo più alto rispetto a quelli per uomini.
Uno dei temi principalmente dibattuti quando si parla di sessismo è il gender gap, ovvero il divario tra i trattamenti riservati agli uomini e quelli riservati alle donne nei diversi ambiti della vita. Uno dei più influenti è quello del lavoro, dove continua ad esserci una differenza notevole tra gli stipendi percepiti dagli uomini e dalle donne.
L’ironia della sorte vuole che, oltre ad avere dei pagamenti inferiori, le donne spesso si ritrovino a spendere più soldi rispetto agli uomini solamente per il fatto di acquistare prodotti “femminili”, anche quando questi ultimi presentano le stesse caratteristiche di quelli maschili.
Partiamo con uno degli esempi più comuni. I rasoi rosa, prodotti appositamente per le donne, hanno un prezzo più elevato rispetto a quelli blu, utilizzati dagli uomini. Tra le due tipologie di rasoi, però, non c’è nessuna differenza. Lo stesso accade nel caso di prodotti per l’igiene e per i giocattoli per bambini.
Prodotti simili tra loro che, però, hanno degli imballaggi diversi (destinati al pubblico maschile o femminile) spesso hanno anche prezzi differenti, che variano in base al genere della clientela. Si tratta di strategie di marketing adottate dal mercato.
La rivista francese “60 Millions de Consommateurs” ha messo in luce il tema. In particolare, la co-fondatrice dell’associazione Pépite sexiste, Auriane Dumesnil, ha coniato un termine per definire questo fenomeno: tassa rosa (in riferimento al colore usato nella maggior parte dei casi per i prodotti tipicamente “femminili”).
La rivista ha descritto alcune situazioni comuni non solo nel mercato francese ma in quello dei diversi paesi del mondo, compresa l’Italia. Oltre al colore e all’imballaggio dei prodotti, la tassa rosa si esplica in altri modi. Come sottolineato da Dumesnil, per le donne vengono realizzati meno prodotti “basic”.
Riprendendo l’esempio dei rasoi, spesso questi vengono venduti insieme ad altri prodotti (come la crema idratante). Le compratrici, non trovando varianti base dei prodotti che desiderano acquistare, optano per quelle più costose. Mentre per gli uomini è più semplice trovare prodotti “basic” a un prezzo inferiore.
Infine Dumesnil ha analizzato le differenze tra le confezioni contenenti prodotti per donne e quelle che contengono prodotti per uomini. In questi casi, viene utilizzata una strategia più sottile per spingere le donne a spendere di più. Infatti alcune confezioni (per esempio di rasoi o di calze) contengono meno prodotti a parità di prezzo.
Il Torino di mister Vanoli è partito molto bene in Serie A e, nonostante le…
Dai fasti degli anni '90 e dei primi 2000 sembra passata un'eternità. Ormai da più…
Quali sono le aziende che garantiscono il miglior servizio per la luce e il gas…
Anticipazioni sulle prossime puntate della soap di Rai Uno Il Paradiso delle Signore 9: crisi…
Quando si parla di detergere il viso sono molti a commettere errori banali che compromettono…
Le anticipazioni sulla puntata del 15 ottobre di Temptation Island rivelano diversi colpi di scena:…