“Sei troppo giovane per la mammografia”: ora la modella Philecia La’Bounty ha un tumore al quarto stadio che le ha devastato la vita. “Ho avuto paura di morire”.
Una storia agghiacciante, quella capitata a una modella di soli 35 anni. Una storia che la donna ha raccontato attraverso i suoi canali social, oltre che su TikTok. L’incubo per Philecia La’Bounty è iniziato quando aveva 29 anni, nel 2018. Guardando indietro nel tempo, la donna ora parla di un “grave errore”, e ha spiegato che avrebbe dovuto lottare molto più duramente per salvaguardare la sua salute.
Quella che pochi anni fa era infatti una giovane ragazza spensierata, dalla lunga chioma bionda, oggi è una donna che ha la consapevolezza di dover lottare tutti i giorni contro una malattia che potrebbe devastarla. Le è infatti stato diagnosticato un cancro al seno al quarto stadio.
Philecia La’Bounty: “Avevo il terrore di morire”
Come spiegato dalla stessa Philecia La’Bounty, il tumore sarebbe venuto allo scoperto per la prima volta nel 2018. Si stava sistemando il suo reggiseno sportivo, quando avrebbe sentito di avere uno strano nodulo al petto. “Non sembrava come il resto del mio tessuto mammario”, ha raccontato su TikTok la donna. Un nodulo che è sembrato subito sospetto anche al suo ragazzo, Brent Maggard.
All’epoca, la donna non aveva un’assicurazione medica che coprisse tali problematiche. Si era perciò rivolta presso una clinica gratuita, così da fare almeno un’ecografia. I risultati del test, però, sarebbero stati rassicuranti, tanto che i medici le avevano parlato di una ciste benigna. Philecia, però, aveva espresso l’intenzione di volersi sottoporre comunque a una mammografia, per sicurezza; i medici, però, l’hanno infine portata a desistere. Per loro, infatti, “non c’era nulla di preoccupante“, la ragazza era “troppo giovane” per sviluppare la malattia, e perciò “non era necessario sottoporsi alla mammografia”.
La donna ha creduto alle parole dei camici bianchi, e ha perciò così evitato di sottoporsi al test. Tuttavia, mai si sarebbe aspettata di finire con un cancro al seno al quarto stadio diagnosticato appena un anno dopo un simile responso da parte dei medici. “Dargli ascolto è stato un grosso errore, e ora mi rendo conto che avrei dovuto lottare molto più duramente per farmi sottoporre al test”, ha spiegato Philecia sui social. Nell’arco di 12 mesi, infatti, quello strano nodulo, fatto passare per una ciste benigna, era cresciuto fino a 8 centimetri: duro e fastidioso, tanto da provocarle disagio persino negli abiti attillati che indossava quando lavorava come modella ai saloni automobilistici.
Dopo essersi ripresentata alla clinica, le hanno così dovuto fare sia un’altra ecografia che una mammografia d’urgenza. Dai suoi racconti, pare che il tecnico abbia continuato a fare su e giù per la stanza, tra una scansione e l’altra, così da consultarsi, preoccupato, con gli altri medici. “In quel momento ho capito che era davvero brutto”, ha spiegato la 35enne. Le biopsie di follow-up, una PET e una risonanza magnetica hanno infine confermato che quello era ormai diventato un tumore al seno in stadio 4. Un tumore che si era già diffuso anche ai polmoni, ai linfonodi e allo sterno. “Il mio cuore è affondato. Avevo paura di perdere la vita, la mia famiglia, il mio ragazzo”, ha detto. “Avevo il terrore di morire”.
Alla luce di quanto le è successo, e di quanto le sta ancora succedendo, la modella ora ha lanciato un importantissimo appello a tutte le donne del mondo. Il tumore al seno, infatti, non è soltanto una malattia che colpisce le donne più anziane. Secondo quanto emerso dai recenti studi del Centers for Disease Control and Prevention, infatti, il 9% dei nuovi casi rilevati negli Stati Uniti sono di donne under 45 anni. Per questo cerca di sensibilizzare tutte le ragazze e le giovani donne a monitorarsi costantemente, sia a casa che in clinica, con ecografie e test. “È una cosa terrificante, ma è meglio sapere che non sapere. Prima lo trovi, meglio è”, ha infatti incalzato la 35enne.
La’Bounty è stata costretta a subire un lungo ciclo di chemioterapia IV, oltre che un altro importante trattamento noto per la sua tossicità e tonalità. Da allora, è stata sottoposta a una chemio orale, che attualmente assume in cicli di cinque settimane: tre di seguito, due di riposo. “Ogni cinque o sei settimane mi sento letteralmente a pezzi, uno straccio“, ha detto la donna. Sebbene dalle ultime analisi non sarebbe stato rilevata alcuna traccia della malattia, è probabile però che sarà costretta alla chemioterapia “per tutta la vita”, così da mantenere il tumore “dormiente”, oltre che a sottoporsi regolarmente a tutta una serie di test e analisi. Tutto questo perché i medici le avevano detto di essere “troppo giovane per sottoporsi a una mammografia”.