Un uomo, un agricoltore del Sud Sardegna, è morto per le troppe punture che lo hanno tramortito in pochi attimi
Un uomo di 82 anni, agricoltore del Sud della Sardegna, nello specifico a Pabillonis, è stato attaccato da uno sciame di vespe mentre stava guidando il suo trattore, nei campi.
L’uomo ha provato a difendersi dal vortice di punture che lo hanno assalito, ma non ce l’ha fatta. È infatti deceduto a causa di uno choc anafilattico che non gli ha lasciato scampo. L’incidente è occorso nella serata di ieri, tra le campagne di Gonnosfanadiga, dove hanno ritrovato senza vita l’uomo, il cui nome è Francesco Doi.
Le ricerche
Non vedendolo rientrare a casa dal solito lavoro giornaliero nei campi, i familiari si sono allarmati e hanno subito contattato i carabinieri, per far partire le ricerche dell’uomo. I carabinieri si sono dunque attivati e hanno iniziato a cercarlo in lungo e in largo per i campi dove si era recato a bordo del suo trattore.
A qualche decina di metri dal trattore, lo hanno trovato senza vita. L’82enne ha infatti tentato di scappare da quello sciame di vespe lasciando il veicolo, ma con molta probabilità, è morto a causa di tutto il veleno iniettatogli dagli insetti che gli ha causato il malore letale.
I medici, infatti, hanno notato che sul volto dell’anziano c’erano segni multipli, punture di vespe che hanno fatto scattare lo choc anafilattico, e l’agricoltore, di conseguenza, non ha avuto il tempo di chiedere soccorso.
Morte per punture di api e vespe
Un paio di anni fa, un ex portiere di calcio, 61enne, è morto a causa della puntura di alcune vespe nei boschi vicino la sua abitazione. Purtroppo, secondo una statistica, i casi di morte per punture di questi insetti (api, vespe e calabroni) sono ogni anno tra i 10 e i 20.
Circa venti persone su 5 milioni di italiani, tutti gli anni si recano in pronto soccorso per medicarsi a causare di punture di questi insetti. Dal 2,4 al 26% si tratta di reazioni localizzati, mentre dall’1% all’8,9%, quindi in casi più rari, si tratta di reazioni generalizzate che a volte possono portare al decesso per complicazioni al cuore oppure di respirazione.