Sin dall’assegnazione al Qatar come paese ospitante dei mondiali di calcio 2022, avvenuta nel dicembre 2010, non si è arrestata la polemica intorno al primo torneo iridato che prenderà il via in inverno.
L’emiro Al Thani, fondatore della Qatar Sport Investments, ha voluto dire la sua con accuse molto dure.
Il qataroita ha voluto chiarire il suo punto di vista augurandosi, però, che le cose cambino presto.
La scelta fatta dalla commissione FIFA nel lontano 2010 ha portato per la prima volta il mondiale di calcio in medio oriente. Ancora una volta il calcio, arrivato nel 2002 in Asia e nel 2010 in Africa, ha valicato ogni confine ma non sembra essere oro tutto quello che luccica. Sin da subito, infatti, l’assegnazione del mondiale al Qatar ha fatto storcere il naso a molti. Innanzitutto perché, per la prima volta nella storia di questa competizione, la fase finale non si terrà come di consueto a giugno e luglio ma a novembre e dicembre. La polemica è arrivata sia da chi nel mondiale in estate ci vede una tradizione, sia dai club costretti a fermarsi e poi ripartire ed entrare nel vivo della stagione con molte incertezze atletiche e fisiche.
Altro problema, non di certo di minore importanza, sono le condizioni in cui gli operai addetti alla costruzione degli impianti si trovano costretti a lavorare, che fanno il paio con la scarsa attenzione verso i diritti umani, problemi puntualmente scansati dalla FIFA.
Altro argomento che ha alimentato la polemica dietro l’assegnazione è proprio la natura di quest’ultima. Nel 2010 il Qatar trionfa davanti a tutti, Stati Uniti compresi, con quasi il doppio dei voti rispetto alle altre pretendenti. Qualche anno dopo, però, esplode il caso corruzione e, tra gli altri, vengono condannati il dirigente qatariota Mohamed bin Hammam, Michel Platini e Joseph Blatter.
A spegnere il fuoco, sull’ormai prossima rassegna iridata, ci ha pensato l’emiro Al Thani che, proprio in merito alle polemiche intorno al mondiale qatariota, ha voluto dire la sua.
Attraverso la Qatar News Agency, Al Thani ha parlato mostrando il suo rammarico per le polemiche. Di seguito le sue parole: “Sin dall’assegnazione della Coppa del Mondo, il Qatar è stato bersaglio di campagne diffamatorie e critiche senza precedenti rispetto a qualsiasi altro Paese ospitante. Inizialmente abbiamo gestito il problema in buona fede e abbiamo persino considerato alcuni consigli che potessero essere utili. Ma è diventato presto chiaro che questa campagna tenda a espandersi e che vengano usati due pesi e due misure“.
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