Per gli artigiani di Mestre non sarà impresa facile trovare le risorse per arginare il caro bollette nella prossima legge di bilancio.
In Europa, spiegano, soltanto Germania e Francia hanno messo più soldi nel piatto per aiutare famiglie e imprese alle prese con gli aumenti in bolletta.
Contro il caro bollette, “il Governo Meloni potrebbe disporre per questo ultimo scorcio del 2022 un importo non superiore a 15 miliardi di euro“. A dirlo è la Cgia di Mestre, per la quale la cifra da mettere in campo non sarebbe ad ogni modo sufficiente per incidere. Dieci miliardi arriveranno dal ‘tesoretto’ lasciato in eredità dal governo Draghi. Altri cinque dovrebbero arrivare da Bruxelles che “potrebbe consentire ai singoli paesi di recuperare i fondi strutturali 2014-2020 non ancora spesi o non impegnati in modo vincolante”.
Ma nel caso in cui, come appare probabile, il nuovo esecutivo dovesse prolungare anche a dicembre le misure approvate col decreto Aiuti ter (dal costo di circa 5 mld di euro) ecco che, sottolineano gli artigiani di Mestre, “a nostro avviso gli altri 10 miliardi a disposizione sono certamente rilevanti, ma non sufficienti a sterilizzare in misura significativa gli extra costi che famiglie e imprese saranno chiamate a sostenere in questa ultima parte dell’anno”.
In Europa solo da Germania e Francia più aiuti in bolletta
Per arginare i rincari in bolletta, ricorda la Cgia, nell’Eurozona soltanto i governi di Germania e Francia hanno messo in campo più risorse di quelle stanziate dall’esecutivo di Mario Draghi. “Se tra settembre 2021 fino ad ora Berlino ha approvato una spesa in piu’ anni pari a 264,2 miliardi di euro, Parigi, invece, ha destinato 71,6 miliardi, mentre il Governo Draghi ne ha erogati 62,6 miliardi”.
Analizzando le risorse contro il caro bollette in rapporto al Pil, in testa svetta Malta (7,7%), seguita da Germania (7,4), Lituana (6,6), Grecia (5,7) e Olanda (5,3). In totale nel 2022 i 26 paesi della zona euro (non sono disponibili i dati ungheresi) hanno stanziato 566,2 miliardi di euro per aiutare famiglie e imprese, una cifra corrispondente al 3,9 per cento del Pil europeo.
Dove recuperare risorse contro il caro bollette?
Se, come sembra, il nuovo governo non intende fare nuovo debito, le risorse contro il caro bollette andranno recuperate “attraverso un taglio alla spesa pubblica, visto che appare impensabile poter agire sul fronte delle entrate”. Secondo i dati comparsi nel Nadef 2022, quest’anno la spesa pubblica complessiva (inclusi anche gli interessi passivi) “dovrebbe sforare il tetto dei mille miliardi, a 1.029 miliardi di euro. Cifra, quest’ultima, in aumento di 43,1 miliardi rispetto al 2021. Le entrate finali, per contro, raggiungeranno quest’anno la soglia dei 932,5 miliardi di euro, in aumento di 75,2 miliardi rispetto al 2021”.
Ma non sarà facile reperire le risorse necessarie, sottolineano gli artigiani di Mestre. Questo perché l’inflazione si è fatta sentire tanto sul fronte delle entrate quanto su quello delle uscite, “contribuendo ad alimentare in maniera importante gli incrementi”. Se poi si tiene presente che quasi il 90% della spesa pubblica “è pressoché incomprimibile” tra pensioni, sanità, prestazioni sociali, paghe dei dipendenti pubblici, interessi passivi, investimenti, ecc., ecco che recuperare le risorse per contenere le bollette con la prossima legge di bilancio non sarà impresa facile.