Nuova terapia contro sclerosi multipla: nel 77% dei casi, la malattia si arresta in due anni

Si tratta di una malattia che attacca particolarmente giovani e donne ed è anche la seconda causa di disabilità nel nostro Paese dopo i sinistri stradali 

La sclerosi multipla è una malattia che colpisce particolarmente donne e giovani in generale, ma per cui ci sarebbe una nuova terapia in grado di ridurre le “recidive”. Stiamo parlando dell’utilizzo di ocrelizumab, un farmaco che riesce a far diminuire le recidive e attualmente più di 250 mila persone che hanno questa patologia in tutto il globo, che fanno uso di questo trattamento.

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Si tratta di un medicinale che sarebbe sicuro anche se si è incinta. Come spiega Claudio Gasperini, direttore Neurologia e Neurofisiopatologia del San Camillo Forlani a Roma, questo trattamento con «ocrelizumab continua a dimostrare nelle persone con forma recidivante e primariamente progressiva di sclerosi multipla un’efficacia significativa contro l’attività e la progressione della malattia, con un profilo di sicurezza coerente nel lungo termine».

Da alcune ricerche, generalmente questa malattia potrebbe insorgere tra i 20 e i 40 anni, anche se a volte anche da bambini. Si tratta di una malattia autoimmune che è anche la seconda causa di disabilità dopo i sinistri stradali. Le motivazioni sono ancora un mistero, forse i fattori possono essere diversi, tra cui diversità ormonali e genetiche, fattori sociali e ambientali.

Che cos’è la SM

La sclerosi multipla è una malattia infiammatoria degenerativa autoimmune del sistema nervoso centrale dove le cellule immunitarie colpiscono la mielina apportando dei danno o devastandola e provocando, quindi, l’infiammazione. Tutto ciò va a influenzare il modo in cui il sistema nervoso centrale processa le informazioni e comunica con tutto il corpo, provocando danni a livello neurologico.

Quello che succede è che si perde il controllo muscolare ma i sintomi cambiano a seconda del soggetto. Di solito i pazienti affetti da tale patologia manifestano fatica, difficoltà a restare in equilibrio e a deambulare, o anche disturbi alla vista. Purtroppo non c’è ancora una cura definitiva, e ciò vuol dire che le persone convivono per anni con la suddetta patologia.

Questa malattia è la seconda causa di disabilità neurologica nei giovani adulti nell’Unione Europea, dopo quella causata da gravi incidenti stradali.

 

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