Si tratta di un patogeno poco conosciuto, il risultato è stato conseguito dagli studi della regione Lombardia ed Emilia Romagna.
Il virus Issyk-Kul (ISKV) meglio conosciuto come virus dei pipistrelli è stato isolato in Italia. Lo studio è stato eseguito su un esemplare analizzato dall’Istituto Zooprofilattico sperimentale della Lombardia e dell’Emilia Romagna (Izsler) all’interno delle indagini di sorveglianza passiva sui pipistrelli previste appunto dal Piano Fauna Selvatica.
Secondo l’assessora al Welfare della Lombardia Letizia Moratti si tratta di “un risultato di assoluto rilievo scientifico che testimonia la bontà del piano regionale di monitoraggio della fauna selvatica e del lavoro che quotidianamente viene portato avanti dall’Izsler, dall’Unità organizzativa veterinaria del Welfare e dai Centri di recupero animali selvatici (Cras). Senza creare allarmismi e senza ‘demonizzare’ gli animali, le dinamiche degli ultimi anni impongono un’attenzione particolare sulla fauna selvatica per evidenziare precocemente possibili fattori di rischio per la salute e il possibile veicolarsi del virus” afferma Moratti.
Attualmente non si conosce molto su questo virus che potrebbe causare dei rischi per gli esseri umani come da febbre, mal di testa, mialgia, e nausea con tempi di convalescenza anche di alcune settimane. È infatti un dato da tempo ormai acclarato che le malattie trasmissibili all’uomo di origine animale originate dalla fauna selvatica possono rappresentare una minaccia per la salute umana.
Negli ultimi venti anni in tutta Italia, si è assistito “a un continuo ed esponenziale aumento delle popolazioni di animali selvatici” fa sapere la regione Lombardia, sia per consistenza numerica sia per distribuzione geografica, “raggiungendo livelli tali da rappresentare un’entità non più trascurabile in termini di potenziali fattori di rischio sanitario per gli animali domestici e per l’uomo”. Di conseguenza, dal 2012 la Regione è dotata di un piano ad hoc che ha lo scopo di monitorare non solo un gruppo determinato di patologie e relative specie nelle quali ne è nota la possibile presenza, “ma più in generale anche eventuali fenomeni di spillover nella fauna selvatica”.
GLI STUDI SUL VIRUS
Allo stato attuale si sa ancora poco su questo agente patogeno. Ci sono solo poche segnalazioni risalenti agli anni 70-80 in lingua russa. Recentemente porzioni del genoma di ISKV sono state rilevate in Germania in pipistrelli della specie Eptesicus nilssonii. “Come detto non c’è nessun allarmismo, ma va evidenziato, come accaduto in altre recenti occasioni, l’attento e puntuale lavoro che viene portato avanti dai nostri operatori – conclude Moratti – anche perché individuare tempestivamente la comparsa del virus e contrastarne efficacemente la diffusione rappresenta una priorità per la salute pubblica“.