Aveva gravi problemi di depressione e viveva con i genitori, nessun amico o relazione amorosa. Non sembrava aggressivo, almeno così pensavano i suoi parenti, ma “molto triste”. A fermarlo ci ha pensato un ex-calciatore.
Aveva gravi disturbi mentali, ma nessuno aveva previsto che la sua follia potesse tramutarsi in una violenza così estrema da arrivare all’omicidio. Andrea Tombolini, l’uomo che ieri intorno alle 18:45 è entrato in un supermercato Carrefour ad Assago armato di coltello uccidendo e ferendo a caso i presenti, ha 46 anni, è disoccupato ed era in cura da tempo per la sua malattia.
“Pensavo di star male, di essere ammalato. Ho visto tutte quelle persone felici, che stavano bene, e ho provato invidia” ha dichiarato l’uomo al pubblico ministero Paolo Storari subito dopo l’arresto. Per lui l’accusa è ovviamente di omicidio e tentato omicidio plurimo. Era stato ricoverato a causa dei suoi disturbi appena 10 giorni fa in un reparto di psichiatria perché aveva iniziato a prendersi a pugni da solo, ed era tornato a casa dei propri genitori contro il volere dei medici. Non aveva amici né una compagna, i parenti hanno riferito che nell’ultimo periodo la sua depressione era peggiorata ma non da far pensare a questo epilogo.
“Non era aggressivo ma solo triste” ha detto il padre. Eppure ieri si messo in sella alla sua bicicletta ed si è recato al centro commerciale Milanofiori di Assago dove è avvenuta la tragedia, ha preso un coltello tra quelli in vendita nel supermercato e ha iniziato a colpire persone a caso, responsabili, secondo il suo disturbo, di vivere una vita felice al contrario della sua. “Ha cominciato a urlare parole senza senso e a colpire alla cieca” ha raccontato uno dei testimoni.
Il tutto è durato appena sette minuti, attimi di puro terrore che a molti sono sembrati un’infinità. Tra questi anche Pablo Marì, difensore del Monza che milita in serie A, ferito gravemente alla schiena ma non in pericolo di vita, e Luis Fernando Ruggieri, il cassiere di 46 anni di origine boliviana morto in seguito al ferimento da parte di Tombolini. Il primo a intervenire per fermare il killer è Massimo Tarantino, un ex-calciatore di Bologna, Inter e Napoli, che lo ha atterrato e fermato. Poi l’arrivo dei carabinieri, una scena da film horror con sangue ovunque e Tombolini che urlava “ammazzatemi“. L’uomo si è fatto arrestare senza opporre ulteriore resistenza. Ora si trova ora piantonato all’ospedale San Paolo nel reparto di Psichiatria.
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