Ucraina, Crosetto: “Occidente o Russia, abbiamo deciso da che parte stare. Non ci facciamo intimidire”. Il neo ministro della Difesa parla di posizione atlantista e di sostegno militare all’Ucraina. “Oggi si fanno scelte che peseranno per decenni”.
Con il via libera alla Camera dei deputati, che ha dato la fiducia al governo di Giorgia Meloni con 235 voti a favore, 154 no e 5 astenuti, nelle ultime ore è arrivata anche la fiducia al Senato. Nella giornata di ieri sono stati raccolti dal nuovo esecutivo 115 sì, 79 no e 5 astenuti. Parte così la partita del sottogoverno, con la quale si dovrà completare la squadra.
Nel frattempo, i neo ministri si apprestano ad inaugurare l’operato che li attende, affrontando tra tutte sia la questione relativa ai migranti, sia quella relativa alla posizione del nostro Paese in termini di conflitto russo-ucraino. E proprio per quanto riguarda quest’ultimo punto, nell’ultima intervista al quotidiano La Stampa, Guido Crosetto, leader del ministero della Difesa, è stato chiarissimo: “Non ci faremo intimidire da Mosca“.
Occidente o Russia: “Dove pende l’interesse nazionale, secondo voi?”
In merito alla possibilità di una malaugurata escalation di tensioni tra Roma e Mosca, il il neo ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha sottolineato quanto segue: “Ci sono momenti nella storia in cui occorre schierarsi senza se e senza ma, anche se non è facile, anche se la scelta ti lascia l’amaro in bocca. In questo caso, l’amaro sarebbero le sanzioni di ritorno che ci penalizzano. E questo è uno di quei momenti storici. Non è immaginabile di cedere al ricatto della Russia. E neanche ci converrebbe”.
La stessa presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, è stata cristallina nel suo promuovere cosa significhi l’ancoraggio atlantico dell’Italia in termini culturali, politici, così come anche industriali e commerciali. Alla luce di ciò, ha proseguito Crosetto, “oggi si fanno scelte che peseranno sui prossimi decenni”. “Ricordo a tutti quel dato cui ha fatto riferimento Giorgia Meloni nella replica al Senato”, ha infatti incalzato il ministro. Dato che mostra come l’1,5 per cento del nostro export in direzione Russia, contro l’80% in direzione Occidente. “Dove pende l’interesse nazionale, secondo voi?”, ha quindi domandato Crosetto.
Meloni, però, ha portato all’attenzione anche un altro dettaglio: “siamo parte di una comunità che è l’Occidente, e noi abbiamo fatto la nostra scelta di campo, l’Occidente deve anche pensare che alcuni Paesi pagano di più questa scelta e altri la pagano di meno. E ci si deve porre il problema”. Mentre per ciò che riguarda le esercitazioni Nato in Adriatico, Crosetto ha invece evidenziato come sia “da almeno 20 anni che si parla della centralità del Mediterraneo, per traffico di merci, rotte dell’energia, cavi per telecomunicazioni. Da ultimo anche per i traffici dei nuovi commercianti di schiavi. Per questo motivo la difesa ha investito nella Marina Militare”.
Mentre a chi parla di conflitti, il neo ministro risponde: “Sono 12 anni che mi occupo di difesa da più punti di vista: dal ministero, dal Parlamento, dall’industria. Conosco bene i problemi. Chi si occupa di industria della Difesa, ha un mandato dagli Esteri e dalla Difesa. Si è un pezzo dello Stato, senza esserlo. E così mi sono considerato fino ad oggi: al servizio dello Stato, senza esserne parte. Oggi ho lasciato ogni mia attività privata e lavorerò solo per lo Stato”.