In questi giorni si è diffusa la notizia relativa all’introduzione del neologismo “smombie” nel vocabolario della Treccani. Vediamo di cosa si tratta.
In questi giorni la Treccani ha inserito nel proprio vocabolario il neologismo “smombie”. La notizia, che nelle scorse ore si è diffusa sul web, non fa altro che evidenziare l’influenza che gli apparecchi elettronici – e soprattutto la dipendenza da essi – siano in grado di esercitare sulle nostre vite.
Nel vocabolario della Treccani, il termine “smombie” (nato dall’unione delle parole smartphone e zombie) ha la seguente definizione. “Chi cammina per strada senza alzare lo sguardo dallo smartphone” e, pertanto, rischia di “inciampare, scontrarsi con altre persone” o “attraversare la strada in modo pericoloso”.
“Smombie”, un fenomeno sempre più diffuso
Gli “smombie” sono quelle persone che, mentre camminano per strada, non riescono a staccare gli occhi dal loro cellulare. Concentrate sullo smartphone, piuttosto che sul marciapiede, rischiano di mettere in pericolo se stesse e gli altri. Sono come dei morti viventi (zombie, per l’appunto) che girano per le strade con una scarsa consapevolezza di ciò che li circonda.
Nei casi meno gravi uno “smombie” potrebbe andare a scontrarsi contro un altro passante mentre cammina sul marciapiede. Nei casi più gravi, invece, potrebbe finire con l’essere coinvolto in un incidente stradale a causa della sua distrazione.
Il termine può essere collegato alla più ampia tendenza di voler essere costantemente “connessi”. Internet, social network e applicazioni varie potrebbero trasformarsi in una dipendenza vera e propria con effetti dannosi.
Oltre al rischio di restare coinvolte in un incidente, le persone che non riescono a fare a meno del proprio cellulare potrebbero sviluppare problemi di salute (riguardanti, per esempio, la vista o la zona cervicale che vengono sforzate eccessivamente).
Le misure adottate nei diversi paesi del mondo
In alcuni paesi sono stati addirittura presi dei provvedimenti per evitare incidenti spiacevoli nelle strade. In Germania, Olanda, Spagna e Norvegia sono stati posizionati dei segnali luminosi sui marciapiedi usati per mettere in guardia i pedoni disattenti.
In Corea del Sud si sta lavorando alla creazione di un sistema in grado di avvertire sia gli automobilisti che gli “smombie”, rispettivamente con luci intermittenti e con una notifica sullo smartphone tramite un’apposita applicazione. Una delle decisioni più drastiche è stata presa in Cina: a Xian sono state realizzate delle corsie apposite.
In Italia, abbiamo il caso di Bolzano. I pali della luce sono stati rivestiti con dei cuscini, in modo che i pedoni distratti non si facciano del male. Inoltre a Sassari diverso tempo fa ha avuto inizio una battaglia contro agli “smombie” che prevedere il ricorso a multe per chi non presta attenzione a dove cammina.