Maxi evasione fiscale, Fiamme gialle scovano barche di lusso su cui nessuno pagava le tasse

I proprietari di alcune barche di lusso avevano trovato un escamotage per non pagare nulla al fisco italiano.

Avevano cercato di “schermare” le loro imbarcazioni facendole immatricolare all’estero. Ma lo stratagemma non ha funzionato.

Possedevano una barca di lusso ma pensavano di farla franca col fisco immatricolandola all’estero. Non dichiarare l’esistenza delle imbarcazioni per evadere il fisco. Era questa l’ultima trovata per risparmiare sui costi di gestione che derivano dal possesso di questi beni. Una “schermatura” che però non ha funzionato.

A smascherare l’evasione fiscale sono state le prolungate indagini da parte della Guarda di finanza. I controlli dei militari hanno infine portato allo scoperto la presenza delle lussuose imbarcazioni. I finanzieri hanno scoperto 31 imbarcazioni di diporto che battevano bandiera estera e risultavano del tutto sconosciute al fisco italiano. Imbarcazioni sulle quali erano state evase le tasse per valore complessivo pari a circa 7 milioni di euro.

È questo il bilancio tracciato dal Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia. Un frutto dei controlli di polizia svolti in mare l’ultima estate. Così i militari hanno potuto tracciare il bilancio operativo dell’azione per contrastare l’evasione fiscale portata avanti dai possessori di unità da diporto che battono bandiere estere.

Scoperte durante i controlli le barche “schermate” dai proprietari italiani

Le attività investigative delle Fiamme Gialle Aeronavali, in particolare, si sono concentrate principalmente verso i possessori di prestigiose imbarcazioni da diporto che hanno cercato di “schermare” i beni iscrivendo il mezzo nautico nei registri di paesi esteri. Un modo con cui gli armatori provano a ridurre i costi di gestione delle barche. Il trucco è semplice: nascondere al fisco italiano di essere proprietari delle imbarcazioni, eludere l’obbligo di dichiararli per asserire dunque una capacità contributiva molto inferiore rispetto a quella reale.

Malgrado la difficoltà di sbrogliare i tortuosi intrecci tra proprietà e paesi stranieri, le Fiamme gialle del Reparto Operativo Aeronavale di Civitavecchia dall’inizio del 2022 sono riuscite, durante la loro costante attività di controllo delle coste e degli approdi nella regione Lazio, a individuare 31 imbarcazioni da diporto appartenenti a cittadini italiani che non avevano pagato tasse sulle loro barche. Non avevano infatti dichiarato al Fisco né di essere proprietari della barca né il valore di mercato della propria imbarcazione.  Il valore complessivo delle somme sottratte alla tassazione – e recuperate dalle Fiamme gialle di Civitavecchia – ammonta a circa 7 milioni di euro, Ancora in via di definizione le corrispondenti sanzioni amministrative, che si aggireranno tra il 3% e il 15% dell’importo non dichiarato al Fisco.

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