Sequestrate tonnellate di prodotti alimentari risultati non sicuri ai controlli su strada della Guardia di finanza.
Intensificata l’attività di controllo che ha permesso l’importante blitz delle Fiamme Gialle sulla Strada statale Romea. I controlli continueranno per tutelare in maniera sempre maggiore la salute pubblica e l’incolumità dei consumatori finali.
Importante blitz della Guardia di finanza sulla statale Romea. Ne danno conto le Fiamme gialle di Rovigo. L’attività di controllo ha permesso di raggiungere un importante risultato, anche sul versante della difesa della salute pubblica. In questo caso col blocco di un carico di alimenti a rischio e non sicuri.
Il Comando Provinciale della Guardia di finanza di Rovigo ha intensificato infatti il controllo su strada approntando un piano straordinario di controlli. I militari hanno dedicato una particolare attenzione al transito dei mezzi di trasporto, commerciali e non, lungo gli assi viari più importanti che attraversano la provincia rodigina. Attenzionati dai finanziari sia le strade statali che gli svincoli autostradali.
Fermato un tir con targa romena
Proprio durante uno dei controlli coordinati dalle Fiamme gialle di Rovigo, i finanzieri della Tenenza di Adria hanno fermato sulla Strada statale 309 Romea, un autoarticolato proveniente dall’Europa dell’Est, con targa della Romania. A bordo del mezzo pesante erano stivati prodotti alimentari di vario genere risultati a rischio. I controlli hanno evidenziato che i prodotti trasportati dal tir con targa romena non erano sicuri. La loro etichettatura infatti non era conforme alle norme in vigore nel nostro Paese. I prodotti erano destinati a una azienda italiana specializzata nel commercio di prodotti alimentari del Centro Italia.
Sequestrati prodotti alimentari per un valore di 200 mila euro
È scattato così il sequestro amministrativo. In totale i finanzieri hanno sequestrato circa 21 tonnellate di alimenti di vario genere (bevande analcoliche, birra, preparati alimentari, dolciumi, carni e salumi), per un valore commerciale stimato in almeno 200 mila euro. Vista la natura delle violazioni riscontrate dai militari, il trasgressore sarà sanzionato con una pena pecuniaria da 3 mila a 24 mila euro, con la diffida di etichettare i prodotti destinati al consumatore osservando le norme vigenti sul suolo nazionale e anche in lingua italiana.
“Operazioni di questo tipo – fanno sapere i finanzieri – si inquadrano nella costante azione del Corpo a contrasto delle frodi, a tutela del consumatore finale, che non sempre è in grado di rendersi conto di irregolarità ai suoi danni, e a garanzia di una sana concorrenza fra operatori commerciali”.