Il Governo Meloni si prepara ad affrontare la nuova legge di Bilancio che dovrà trovare una soluzione per mettere uno stop al caro-vita dato dall’innalzamento delle bollette.
Fratelli d’Italia garantisce che il governo non farà alcun scostamento di bilancio, ovvero una modifica della destinazione dei fondi per affrontare le emergenze e le difficoltà che sta attraversando il Paese in questa fase. A garantirlo è Adolfo Urso, parlamentare di FdI e nuovo ministro per le Imprese e il Made in Italy, rispondendo ai giornalisti che chiedevano quali misure intende il suo dicastero adottare per il sostegno alle aziende.
A questo aggiunge che “non si troverà mai una mia dichiarazione contraria alle trivellazioni – afferma Urso -. Mai una mia dichiarazione contraria a una fonte energetica. Sia esso il nucleare, per cui mi battei in tempi non sospetti, sia essa le trivellazioni, quando necessarie nel rispetto dell’ambiente“.
Sullo scostamento ci sono pareri favorevoli espressi, per esempio, dall’economista Cesare Pozzi “lo scostamento di bilancio rappresenta il ricorso all’indebitamento per finanziare misure straordinarie. Diversi partiti politici hanno evocato tale misura nel corso della recente campagna elettorale. Tuttavia, numerosi sono i motivi che portano a considerare allo stato non opportuna questa scelta di politica economica. Non più tardi della scorsa settimana, un report del FMI ha segnalato per l’Italia la necessità di mettere ordine nei propri conti pubblici“.
Per l’economista “il Paese, che già prima della pandemia da Covid-19 aveva il terzo debito pubblico (in rapporto al PIL) più elevato al mondo, proprio per contrastare la crisi pandemica ha dovuto varare misure costosissime, che ne hanno gonfiato la spesa, il deficit e il debito pubblico. Inoltre, le condizioni di mercato sono profondamente diverse: la BCE poté reagire nella primavera del 2020 con il varo del PEPP e la Commissione Europea lanciò il Recovery Fund“.
“I rendimenti sovrani crollarono e così i governi poterono finanziare gli aumenti di spesa a interessi zero o persino negativi – continua Pozzi -. Oggi, invece, a causa dell’esplosione dell’inflazione, per l’enorme incremento dei prezzi delle commodity, e del continuo e significativo indebolimento dell’euro rispetto al dollaro), la BCE è costretta ad alzare i tassi d’interesse. Ciò comporta, da un lato un aggravio dei costi per chi si indebita prendendo a prestito denaro, ma dall’altro fa emergere i problemi irrisolti di una comunità non Stato con apparentemente un’unica moneta“.
“Purtroppo, come statuito nei Trattati dell’Unione, ogni Paese membro è responsabile del proprio eventuale default e questo implica che, al di là di aspirazioni e dichiarazioni, esistono di fatto diversi Euro, uno italiano, uno tedesco ecc. Si presta così il fianco alla speculazione internazionale sui mercati finanziari, che guarda famelicamente la preda grassa e debole“.
“È in questo quadro che lo scostamento di bilancio costituirebbe il segnale, per i mercati finanziari, dell’accresciuto rischio sovrano dell’Italia, con la conseguenza che lo spread tornerebbe a innalzarsi, rischiando di far rivivere al Paese le buie settimane dell’avvento del Governo Monti. Pertanto, lo scostamento di bilancio potrebbe portare, in ultima analisi, all’insolvenza fiscale del Paese, con una crisi finanziaria a cui potrebbe accompagnarsi una crisi di liquidità, stante l’inflazione in crescendo e l’impossibilità di una politica monetaria indipendente” ha concluso.
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