Vaccini Covid, Ricciardi: “Serve una campagna martellante, i bambini mettono in pericolo i loro nonni. Gli anziani rischiano grosso, poco diffusa la quarta dose”.
Intervenuto al convegno “Pandemie, strategia farmaceutica e transizione ecologica: le sfide dell’unione della salute e la guerra in Ucraina”, tenutosi a Roma e promosso da EuNews e Gea (Green Economy Agency), Walter Ricciardi ha parlato dell’importanza della vaccinazione in prossimità della stagione autunnale e invernale. “Ci vuole una campagna martellante per il vaccino anti-Covid, una ‘pubblicità per la vita‘”, ha infatti esordito il docente di Igiene all’Università Cattolica ed ex consulente dell’ex ministro della Salute Speranza.
Come spiegato dall’esperto, del resto, quando arriverà il freddo, e passeremo molto più tempo in casa o in ambienti chiusi, anche i bambini si ammaleranno più facilmente. Tornando dunque a casa da scuola, potrebbero correre il rischio di infettare i loro nonni. “E qui, a loro volta, gli anziani non vaccinati si ammaleranno, con tanti rischi“, ha incalzato Ricciardi.
I vaccini sono ancora fondamentali, ed è per questo che serve lavorare a una campagna comunicativa efficace che possa convincere la fetta di popolazione esitante alla somministrazione, in vista di quella che sarà la stagione più pericolosa dell’anno. Dati alla mano, solo il 2-3% degli italiani è ideologicamente contrario ai vaccini, mentre il 20-30% è recalcitrante perché spaventato. “Il lavoro comunicativo importante lo dobbiamo fare su questa fascia”, ha perciò sottolineato l’esperto nel corso dl suo intervento.
Ad influire sull’atteggiamento incerto di questa fetta di popolazione è anche, però, la parallela campagna di “fake news” che si aggira sui social, con la quale viene fatto passare un messaggio sbagliato. “La gente vuol sentirsi dire che il virus non c’è più, che è morto“, ha infatti incalzato Ricciardi. Spiegando, però, fino ad ora ci siamo liberati soltanto del lockdown, non del virus, che è ancora in circolo; e se siamo riusciti comunque a liberarci della restrizione più seria di tutte, è perché sono arrivati i vaccini e sono state applicate misure ferree. “Il problema è che ora le mascherine non le porta più nessuno. Ci saranno ancora molti morti“, ha quindi incalzato l’esperto.
Inoltre, la quarta dose pare non essere ancora così diffusa – ad essersi sottoposti alla somministrazione sono infatti meno del 30% degli ultra 80enni, e meno del 20% degli ultra 70enni. Fondamentale, in questo senso, la campagna d’informazione istituzionale, che deve essere “martellante”, soprattutto nei confronti di queste due fasce maggiormente a rischio contro il Covid-19.
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