Piombino: il governatore firma l’autorizzazione, la protesta del sindaco

Il contestato rigassificatore che verrà installato nella città toscana ha ricevuto la firma da parte di Giani per il suo avvio  davanti ai giornalisti. Ma il sindaco della cittadina contesta la scelta e promette battaglia. 

Il rigassificatore di Piombino è un’esigenza della quale non si può fare a meno, questo è quanto sostenuto dal presidente della regione Toscana Eugenio Giani che questa mattina ha firmato l’autorizzazione all’installazione dell’impianto. Le proteste nella città toscana da parte della cittadinanza continuano ma l’opera sembra destinata ad avviarsi.

Ritengo che tutto questo contribuisca alla chiarezza della procedura che significa per 60 milioni di italiani l’abbassamento delle bollette, la possibilità di offrire un servizio, la possibilità di dire che il gas è qualcosa che si può con più facilità avere in Italia senza dipendere dalla Russia – ha affermato Giani in un conferenza stampa davanti ai giornalisti -. Il mio principale motivo nello svolgere questa funzione è il servizio a 60 milioni di italiani“.

Per Giani le proteste, guidate dal sindaco Francesco Ferrari, sono una questione politica. “Il sindaco di Piombino ha detto che la questione ormai non è più politica ma amministrativa, e quindi ritiene come tale, da un punto di vista amministrativo, di ravvisare degli elementi nella procedura che vuole affrontare in sede di ricorso amministrativo al Tar. È nelle sue facoltà, lo può fare, non ne sono assolutamente risentito” continua Giani. Quando entrerà in funzione l’impianto? Il governatore afferma che “ragionevolmente posso dirvi, ma è la mia opinione non quella di un tecnico, penso che i tempi di metà aprile per l’entrata in funzione del rigassificatore di Piombino possano essere rispettati“.

LA SODDISFAZIONE DI SNAM

La Snam, società di infrastrutture che si occupa della costruzione e della manutenzione dell’impianto, in una nota stampa esprime “soddisfazione per la positiva conclusione dell’iter autorizzativo del Progetto Fsru Piombino che contribuirà in maniera determinante alla sicurezza e alla diversificazione degli approvvigionamenti energetici del Paese. L’atto autorizzativo espresso dal Commissario straordinario di Governo riporta, al suo interno, diverse prescrizioni tecniche e procedurali che la società vaglierà già nei prossimi giorni per consentire il tempestivo avvio dei lavori e fare tutto quanto possibile per disporre dell’unità operativa entro i tempi previsti“.

LA RISPOSTA DEL SINDACO

Dal nostro punto di vista la firma dell’autorizzazione alla realizzazione dell’opera da parte del commissario Eugenio Giani non sposta il punto: aveva annunciato già venerdì a coda della Conferenza dei servizi che sarebbe andato avanti e l’ha fatto. Dopo tutto, volontà già affermata fin dal primo giorno. Altrettanto, noi avevamo risposto che avremmo impugnato l’autorizzazione di fronte al Tar e lo faremo” sostiene il sindaco di Piombino Francesco Ferrari.

Il percorso amministrativo, così come impostato dal Commissario straordinario Giani [ruolo che ricopre oltre quello di governatore, ndr], è stato proiettato fin da subito a concedere l’autorizzazione, non a valutare la fattibilità dell’opera, e non ha tenuto conto delle enormi criticità che il Comune di Piombino ha sollevato – continua Ferrari -. Inoltre, lo ha addirittura voluto blindare attraverso l’intesa Stato Regione, un atto prettamente politico. Il decreto che disciplina l’iter burocratico parla chiaro: il Governo propone l’opera e la Regione si fa garante del territorio chiedendo anche un parere alla Provincia e al Comune. Il parere del Comune è stato ovviamente negativo ma Eugenio Giani, questa volta in qualità di presidente della Regione, ha comunque firmato l’intesa. L’intero procedimento, però, fa acqua da tutte le parti e pone le basi concrete sulle quali costruiremo il ricorso“.

Poco importa se l’intesa e la relativa autorizzazione sono condizionate all’accettazione del Memorandum; un documento che sembra più un tentativo di lavarsi la coscienza che uno strumento concreto per il rilancio del territorio. Quel documento è una lista di richieste vuota e lontana dalle reali esigenze di Piombino. Da quel documento emerge chiaramente quanto il commissario Giani sia poco aggiornato sulla storia della città e non conosca minimamente il territorio, il suo cambio di passo e le relative nuove esigenze. A onor del vero – conclude Ferarri – una cosa è evidente da tempo: se Giani conoscesse Piombino certamente non avrebbe scelto di essere il promotore di un rigassificatore nel suo porto“.

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