Di Maio, Bellanova, Fiano, Azzolina e molti altri. Sono nomi che ci hanno abituato in questi ultimi 10 anni a essere protagonisti in politica ma che ora devono inventarsi il loro futuro. Ecco cosa fanno adesso.
Sono stati importanti ministri, parlamentari e anche capi di partito, oggi sono fuori dal Parlamento e devono ricostruirsi una vita al di fuori dalla politica e dalle istituzioni. Sono i cosiddetti “trombati” della politica, coloro che non sono stati rieletti o candidati alle ultime elezioni politiche nonostante abbiamo rappresentato un momento importante della storia recente della nostra Repubblica. Ma quale futuro si prospetta per loro?
Tra le fila del Movimento 5 Stelle sono davvero tanti. Il taglio dei parlamentari voluto dagli stessi grillini e il tracollo del M5S passato dal 32% al 15%, ne ha portati via parecchi. Il più “illustre” è senz’altro il più volte ministro e vice-presidente della Camera Luigi Di Maio il quale non è stato rieletto con Impegno Civico in Parlamento e che è sparito anche dai social, su cui contava milioni di follower. Secondo il Corriere della Sera ora “Grazie all’esperienza acquisita in questi anni alla Farnesina, presto potrebbe impegnarsi con un’azienda di consulenze e relazioni istituzionali“. A seguirlo il suo fedelissimo Sergio Batteli che ora vorrebbe aprire un chiringuito a Barcellona. “Lo chiamerò Montecitorio beach” ha dichiarato, nel frattempo “spopola” su Spotify con il singolo 3 is a magic number.
Un saluto anche all’ex-presidente della Camera Roberto Fico che insieme alla pasionaria Paola Taverna hanno lasciato le istituzioni per diventare dirigenti del M5S. Niente addio alla politica dunque, avranno uno stipendio e guideranno il partito dalle retrovie, non è improbabile una nuova candidatura in futuro. La ex-ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina rimane nel settore, durante il suo incarico ha infatti vinto un concorso e sarà preside in una scuola a Siracusa.
Tra le fila dei dem sono rimasti fuori Emanuele Fiano e Andrea Marcucci, il primo probabilmente tornerà al suo mestiere di architetto. “Magari insegnerò e poi riprenderò la mia professione” afferma Fiano, ma è probabile un suo ritorno in politica presto. Per Marcucci invece, rimasto fuori dal Senato dopo 30 anni, il futuro è più incerto ma non difficile: la sua famiglia ha appena venduto la Kendrion, azienda di emoderivati con un fatturato da 660 milioni, a una multinazionale.
Clamorosa anche l’esclusione di Monica Cirrinà, prima firmataria della legge sulle unioni civili. “Voglio mettermi alla guida della rinascita del Pd perché il governo durerà poco e va contrastato. Il partito dovrà ripartire mettendo al centro donne e giovani” dichiara alla stampa.
Italia Viva non è riuscita a far rieleggere la fedelissima di Renzi Lucia Annibali, avvocata e attivista dei diritti delle donne, rimasta fuori per una manciata di voti. Per lei è probabile un incarico da dirigente nel partito soprattutto per gestire la fusione con Azione di Calenda. E per IV niente da fare anche per l’ex-ministra Teresa Bellanova che, vista anche l’età, pensa a un futuro da pensionata che però non esclude il suo attivismo in politica.
Non molla invece Gianluigi Paragone, rimasto fuori dal Parlamento dopo la delusione del risultato ottenuto da Italexit. Il partito però è in leggera crescita e rappresenta alcune istanze politiche di cui difficilmente ci libereremo. L’ex-giornalista, eletto tra le fila del M5S, che poi abbandonò, tenterà di far crescere la sua creatura politica e va avanti.
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