Alessia Pifferi, spuntano nuove scioccanti accuse. Un uomo le scriveva:«Posso baciare Diana?» e lei:«Lo farai»

Spunta una chat choc di Alessia Pifferi che avrebbe messo sull’attenti la procura. Ecco che cosa è successo 

Alessia Pifferi è in carcere da qualche mese con l’accusa di omicidio volontario della figlia Diana, 18 mesi, che la donna nel luglio scorso ha lasciato sola per 6 giorni recarsi da Milano a Leffe, per stare con il compagno. Ma al suo ritorno, l’ha ritrovata senza vita.

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Ebbene, ora, oltre a quest’accusa, spunta una chat che fa sorgere una nuova ipotesi di accusa contro Alessia Pifferi. L’ipotesi in questione è di atti sessuali con minore, e sarebbe coinvolto un uomo di 56 anni lombardo. Questa ipotesi di reato emerge dalle chat estratte dagli investigatori, dal telefono della 37enne.

Soprattutto, ci sarebbe una chat che ha fatto drizzare le antenne alla procura. Nello specifico, ci sarebbe scritto:«Voglio baciare anche lei» e la 37enne avrebbe risposto:«Lo farai». A queste parole, gli investigatori stanno cercando dei riscontri, tant’è che è partita una perquisizione messa in atto dalla polizia. Anche l’uomo, con cui Pifferi aveva una frequentazione (ne avrebbe avute diverse), è indagato e a casa sua è stata eseguita una perquisizione.

Da quanto si apprende, nell’appartamento dell’uomo avrebbero posto sotto sequestro un cellulare e due pc. Intanto la procura milanese intenderebbe procedere per “Corruzione di minorenne”, ma le accuse si potrebbero aggravare se si dovessero appurare abusi sulla bambina.

Dopo tre mesi dal decesso della piccola Diana, dalla relazione preliminare dell’esame autoptico, sarebbe venuto fuori che alla bambina sarebbero state somministrate gocce di tranquillanti, sostanza che sarebbe stata riscontrata anche nel biberon rinvenuto all’interno della culla della piccola.

Dai rilievi eseguiti sui capelli non ci sarebbero perplessità sul fatto che la sostanza che si trovava nella boccetta sarebbe stata diluita nel latte, ma la relazione finale potrà quantificare e far scoprire la data in cui sarebbe stata somministrata.

La mamma, finita sotto accusa per omicidio volontario pluriaggravato, ha sempre negato davanti agli investigatori di aver somministrato alla piccola, la medicina che potrebbe aver avuto influenza sulla morte della bambina. E ora, viene fuori una nuova grana. Dalle chat di Pifferi sarebbero venuti fuori diversi dettagli sul modus vivendi della 37enne, tra cui anche la chat su cui ora sta indagando il pm.

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