Sei anni fa l’insegnante di scuola superiore aveva iniziato una storia con una studentessa di 17 anni. Poco dopo venne allontanato dall’insegnamento e dalla scuola.
L’uomo ha fatto ricorso contro il provvedimento disciplinare del ministero dell’istruzione. Adesso confermato dalla Cassazione.
La storia di un professore con una studentessa di 17 anni è costata al docente il “bando” dal mondo della scuola. La vicenda risale al 2016, quando i due – docente e alunna di una scuola superiore alla periferia di Milano – cominciano a frequentarsi. Quando la loro relazione esce alla luce del sole, il professore viene allontanato dall’insegnamento con un provvedimento disciplinare del ministero dell’Istruzione. Una decisione contro la quale l’insegnante ha fatto appello e che adesso, a distanza di circa 6 anni dai fatti, è arrivata in Cassazione. Che però ha confermato la sanzione: il professore non farà più parte del mondo della scuola.
Il professore si era difeso davanti ai giudici affermando che la relazione con la studentessa 17enne era autentica e consenziente, dato che la giovane ricambiava i suoi stessi sentimenti. Inoltre sarebbe stata la ragazza – che nel corso dell’anno scolastico è diventata maggiorenne – a prendere l’iniziativa. E anche la madre della ragazza era al corrente della storia, ha cercato di difendersi l’insegnante. La tesi del docente però, ripetuta nei tre gradi di giudizio, non ha convinto i giudici che l’hanno giudicata sempre inconsistente.
Confermata dunque la destituzione dal servizio per l’insegnante. Per lui anche una sanzione accessoria: in futuro non potrà accedere al mondo della scuola. Escluso da qualunque posizione, così come da qualunque altra forma di pubblico impiego.
Il professore dunque non potrà più lavorare nella scuola. Lo stabilisce la sentenza della Cassazione pubblicata il 20 ottobre scorso. Ne danno notizia oggi Il Giorno e il Corriere della Sera. Risale invece al 14 maggio scorso il provvedimento disciplinare del ministero dell’Istruzione che metteva per sempre al bando il docente dall’insegnamento. La storia con l’allieva era stata giudicata dai giudici (insieme con la conferma dei motivi della destituzione) «una grave violazione dei doveri inerenti alla funzione educativa».
Il docente ha fatto ricorso in Tribunale contro questa decisione. Ma i giudici non lo hanno mai accolto, spiegando e argomentando che «il disvalore delle condotte emergeva in tutta la sua gravità considerando, da un lato, il ruolo di responsabilità e la funzione educativa assegnati al docente e, dall’altro, il fatto che gli studenti a lui affidati attraversavano un’età obiettivamente critica sotto il profilo dello sviluppo della personalità e delle modalità di interazione sociale».
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