Lola Daviet, dietro l’omicidio forse un litigio tra la presunta killer e la madre della 12enne brutalizzata

La donna arrestata per il delitto della dodicenne, ha prima confessato e poi ha cambiato versione, ritrattando

L’orrendo delitto di una ragazzina di 12 anni consumatosi a Parigi, sta facendo discutere da giorni. Il cadavere di Lola Daviet, 12 anni, è stato rinvenuto lo scorso venerdì sera, 14 ottobre, non lontano dal condominio in cui la ragazzina viveva con i propri genitori nella capitale francese.

Lola Daviet-meteoweek.com

Il corpo della ragazza è stato ritrovato in una cassa in plastica. Secondo l’autopsia, la ragazza sarebbe deceduta per asfissia. Un dettaglio inquietante è quello che sul busto della ragazzina c’erano i numeri 1 e 0. A essere accusata dell’omicidio è Dahbia B., senzatetto 24enne che avrebbe problemi psichiatrici, la quale dapprima ha confessato di aver ucciso la dodicenne, per poi ritrattare.

Secondo gli investigatori, la 24enne sarebbe un soggetto freddo, confuso, con problemi dal punto di vista psicologico. La ragazza potrebbe aver stuprato, seviziato e poi assassinato Lola Daviet, come vendetta dopo un litigio con la madre della ragazzina.

La presunta killer della 12enne, ultimamente si era recata nel condominio di Rue Manin, a Parigi, perché ospitata in casa dalla sorella, che ha due anni in più rispetto a lei. In quello stesso palazzo abitano anche i Daviet, composti da Lola, dal fratello e i genitori, custodi del condominio e di altri edifici nei paraggi.

Un giorno, Dahbia ha domandato alla madre di Lola, Delphine Daviet, di poter avere un badge vigik, di quelli che solitamente vengono utilizzati dai custodi per l’apertura dei portoni. La madre della dodicenne ha detto di no, ed è nata una discussione, che per ora è l’unica cosa che potrebbe collegare Dahbia B. a Lola.

Lo scorso venerdì, ore 15:17, Lola è uscita da scuola ed è andata a casa. Dahbia B. le avrebbe fatto un cenno indicandole di seguirla. La ragazzina avrebbe mostrato segni di titubanza e paura ma la ragazza l’ha persuasa a non entrare subito a casa dove i genitori la attendevano, e ad andare, invece, assieme a lei, a casa della sorella, che in quel frangente si trovava a lavoro.

Da quanto afferma la procura di Parigi, una volta in casa, Dahbia B. avrebbe forzato Lola a fare una doccia, poi l’ha seviziata sessualmente e tagliata per tutto il corpo, dopodiché la ragazzina è morta per soffocamento. In seguito, la presunta assassina avrebbe scritto due numeri: un 1, su un piede e uno 0 sull’altro piede della bambina. Ha poi preso il cadavere e lo ha inserito un un baule di plastica, portandolo con sé, verso le 17.

Diversi testimoni hanno notato la 24enne algerina, confusa, chiedere aiuto per il trasporto del baule. La ragazza, poi, entrava e usciva da un café, e d’un tratto si è recata dal panettiere vicino per comprare un cornetto, dopodiché si è ripresentata al café con un uomo a cui ha offerto soldi, asserendo di essere una trafficante di organi.

L’uomo ha poi controllato cosa ci fosse nel baule, ha ipotizzato che potesse essere un corpo umano e ha avvertito odore di sangue e candeggina. Si è allontanato dal café recandosi alla polizia. Nel frattempo la donna si era fatta aiutare da un altro uomo, che ha messo il baule nella sua macchina e l’ha portata a casa.

Dopo due ore, quando i genitori della bambina avevano chiamato la polizia che era sulle tracce della 24enne, la tizia si è fatta venire a prendere da un taxi ed è tornata sul luogo dell’omicidio. Il baule è stato scoperto verso le 23:20, a 200 metri dal condominio di Lola, da un senzatetto che ha contattato i poliziotti.

La 24enne algerina, irregolare sul territorio francese, è stata ritrovata a casa di una persona che l’ha ospitata, e l’hanno infine arrestata. La donna ha confessato e poi ritrattato. Nel frattempo, le indagini proseguono per capire se davvero il movente dell’omicidio possa essere stata la lite tra la 24enne e la madre della ragazzina.

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