Un tribunale è invaso dal batterio killer da una settimana e il presidente del tribunale ha emesso tutta una serie di disposizioni. Ecco quali
Il tribunale di Roma, sito in piazzale Clodio, è invaso dal batterio detto legionella da circa 7 giorni. Come ha disposto il presidente del tribunale, c’è stata la chiusura dei bagni, mentre in altre toilette è vietato usare l’acqua.
A destare timori sono anche i distributori automatici di bevande calde, che sono alimentati tramite rete idrica del tribunale. Il presidente della camera penale di Roma, Vincenzo Comi, ha spiegato, a tal proposito, che «non solo la mancanza di magistrati e cancellieri, adesso anche il rischio di contagio della Legionella. Sembra quasi che questo tribunale sia destinato a chiudere, continueremo a vigilare anche sulla vicenda della legionella e la prossima settimana, avendo dato il giusto tempo per intervenire, chiederemo alla presidenza del tribunale cosa è stato fatto per contrastare il rischio del contagio».
Nel frattempo, i tecnici dei distributori automatici stanno apportando una serie di modifiche al sistema di alimentazione idrica, e i rubinetti della rete idrica verranno rimpiazzati da contenitori di acqua da rifornire in modo periodico.
Lo scorso 12 ottobre, il presidente degli uffici giudiziari, Roberto Reale, ha fatto sapere che gli esami sui campioni d’acqua prelevati in tribunale erano positivi alla legionella e così ha messo in atto misure urgenti tra cui chiusura e limitazioni all’uso dei bagni e ha fatto chiudere i distributori automatici di bevande calde. In tribunale sono stati messi i cartelli che spiegano il perché non è possibile usare i bagni.
Il presidente dell’Ordine degli Avvocati, Galletti, settimana scorsa, aveva asserito di prendere atto di quanto comunicato, «ma non possiamo non prendere atto anche di una circostanza disdicevole: ogni tre o quattro mesi il Tribunale più grande d’Europa si trova con i bagni fuori uso per colpa di un batterio, la legionella, che può essere molto pericoloso. Se da un lato queste comunicazioni periodiche confermano il puntuale ed effettivo svolgimento dei controlli, dall’altro ci chiediamo: possibile che non si riesca a prendere provvedimenti seri per debellare definitivamente il problema?». Chiede quindi il nuovo ministro che sarà nominato intervenga per far sì che si mettano in campo soluzioni urgenti.
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