Frasi inaccettabili per un diplomatico, con questa motivazione l’ambasciatore ucraino in Kazakistan è stato destituito da Zelensky che intanto accusa la Russia e taglia ogni possibilità di un accordo.
Le gravissime dichiarazioni dell’ambasciatore ucraino in Kazakistan Petro Vrublevski gli sono costate il posto. Il presidente Volodomyr Zelensky ha infatti deciso di rimuoverlo dal suo incarico dopo che qualche settimana fa il diplomatico aveva detto che l’obiettivo dell’Ucraina dovesse essere quello di “uccidere la maggior quantità possibile di russi” poiché più ne uccidono ora “meno dovranno ucciderne i nostri figli“.
Parole che hanno scatenato fortissime polemiche soprattutto tra chi sta cercando una soluzione pacifica al conflitto e che invece porterebbero a un inasprimento degli scontri e dei sentimenti negativi tra le due popolazioni in prospettiva futura. A queste frasi il diplomatico era stato convocato dal ministro degli Esteri del Kazakistan, il quale aveva definito le sue dichiarazioni “inaccettabili e inconcepibili per la sua attività di ambasciatore” aggiungendo che potevano mettere a rischio le relazioni tra i due Paesi. La Russia aveva richiesto al Kazakistan l’espulsione dell’ambasciatore dai suoi confini, richiesta però respinta in quanto “in contrasto con la naturalezza delle relazioni alleate tra Kazakistan e Russia come soci strategici uguali“.
Con un comunicato rilasciato dall’ufficio stampa di Zelensky, il presidente ucraino questa mattina ha affermato: “Ho sollevato Petro Yuriyovich Vrublevski dall’incarico di ambasciatore straordinario e plenipotenziario dell’Ucraina nella Repubblica del Kazakistan“. La rimozione è stata sancita da decreto presidenziale.
NIENTE NEGOZIATI CON LA RUSSIA
Nella stessa mattinata Zelensky ha però confermato l’impossibilità di una pace in Ucraina in quanto il Paese si dichiara impossibilitato ad aprire un tavolo di trattativa con Mosca. “Gli attacchi sferrati dalla Russia ieri in Ucraina hanno interrotto i rifornimenti di corrente e acqua a centinaia di migliaia di ucraini. Un terzo degli impianti del Paese sono stati distrutti la settimana scorsa, con l’effetto – ha accusato il presidente ucraino – di provocare massicci blackout in tutta l’Ucraina“. Per questo motivo secondo Zelensky “Non c’è più spazio per i negoziati con il regime di Putin“.
“La scelta della Russia di utilizzare nella guerra in Ucraina droni forniti dall’Iran certifica il fallimento militare e politico del Cremlino” aveva dichiarato ieri notte Zelensky in un videomessaggio. “Il solo fatto che chieda aiuto all’Iran è il riconoscimento da parte del Cremlino stesso del suo fallimento militare e politico per decenni hanno speso miliardi di dollari per il loro settore militare e industriale e hanno finito per inchinarsi a Teheran per ottenere droni e missili piuttosto semplici” ha concluso il leader dell’Ucraina.