Guerra Ucraina, “la Russia ha rapito due dirigenti della centrale nucleare di Zaporizhzhia”. La denuncia viene dall’operatore statale ucraino Energoatom.
Qualche ora fa, la compagnia statale ucraina per l’energia nucleare ha accusato la Russia di “rapimento” di due alti funzionari della centrale nucleare di Zaporizhzhia, occupata dalla Russia, nel sud dell’Ucraina. Come spiegato dall’agenzia Reuters, il sequestro sarebbe avvenuto nella giornata di ieri.
I due dirigenti rapiti sarebbero il capo della tecnologia dell’informazione della centrale elettrica, Oleh Kostyukov, e Oleh Oshek, un assistente del direttore dell’impianto. A diffondere la notizia lo stesso operatore Energoatom, attraverso un post condiviso sull’app di messaggistica Telegram. “Al momento non si sa nulla della loro ubicazione o delle loro condizioni”, afferma nella dichiarazione la compagnia.
Rapiti due dirigenti di Energoatom: a settembre era stato rapito il direttore
La Russia è stata accusata dall’operatore ucraino Energoatom di aver rapito due alti funzionari della centrale nucleare di Zaporizhzhia, la più grande d’Europa, occupata dai russi e situata nell’Ucraina meridionale. Secondo la denuncia l’episodio sarebbe avvenuto nella giornata di ieri. “Il 17 ottobre dei terroristi nucleari russi hanno preso il capo del servizio di Information Technology della centrale, Oleh Kostyukov, e il vice direttore generale della centrale, Oleh Osheka. Al momento non si sa nulla della loro ubicazione o delle loro condizioni”, si legge nella nota pubblicata dalla compagnia attraverso la app di messaggistica Telegram.
Alla luce di quanto accaduto, l’operatore ucraino lancia un appello al direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, così come anche a tutta la comunità internazionale. La richiesta è quella di “fare ogni sforzo” per liberare i lavoratori della centrale, e di far sì che possano tornare sani e salvi a svolgere le loro mansioni.
Come riportato da ABC News, però, la Russia è accusata anche di aver arrestato il direttore generale dell’impianto, Ihor Murashov, mentre si recava dalla centrale alla città di Enerhodar il 30 settembre scorso. “Murashov è stato portato fuori dall’auto e con gli occhi bendati, ed è stato condotto verso una meta sconosciuta. La sua detenzione da parte [della Russia] mette a repentaglio la sicurezza dell’Ucraina e della più grande centrale nucleare d’Europa”, aveva spiegato qualche giorno fa Petro Kotin, capo della società statale Energoatom.
In merito all’episodio, l’Agenzia internazionale per l’energia atomica aveva affermato che le autorità russe avevano prelevato il signor Murashov, “temporaneamente trattenuto per rispondere alle domande”. Lo stabilimento di Zaporizhzhia è stato spesso coinvolto nel fuoco incrociato della guerra in Ucraina ed è stato annesso illegalmente dal presidente russo Vladimir Putin con l’intento di assorbire i territori controllati da Mosca. Per quanto riguarda i presunti rapimenti di Kostyukov e Oshek, tuttavia, il Cremlino non ha ancora rilasciato commenti ufficiali.