Giusy, 52enne assassinata il giorno del suo compleanno. Spunta testimone:«Era nervosa e spesso arrabbiata»

La testimone, intervenuta nel programma Ore 14, ha raccontato di aver visto un grosso cambiamento in Giusy prima del delitto e di aver visto qualcosa

Nel programma Ore 14 si è tornati a parlare del delitto di Giuseppina Arena, 52 anni, cantante assassinata a Chivasso, il 12 ottobre scorso, che era anche il giorno in cui compiva gli anni. La donna è stata assassinata con tre proiettili, ma in merito alla sua morte ci sono ancora molti punti oscuri su cui si sta cercando di far luce.

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L’inviata della trasmissione si è recata da una testimone che ha fatto alcune rivelazioni in merito a particolari alquanto significativi, e che riguardano movimenti e comportamenti sospetti prima che occorresse l’omicidio.

Il racconto della testimone

Una settimana prima di essere assassinata con tre colpi di arma da fuoco, Giusy avrebbe mostrato alcune stranezze, secondo la versione della teste. Nello specifico, racconta la donna, Giuseppina «non cantava più. Di solito mi salutava sempre ed era cordiale ma ultimamente era molto arrabbiata. L’ultima volta che l’ho vista, poco prima che morisse non mi ha nemmeno salutata, era all’area cani senza cani e nemmeno mi ha salutato».

Quel particolare avrebbe destato nei sospetti nella teste che ha poi raccontato un altro dettaglio, ossia quello che avrebbe fatto caso a un uomo dentro un’automobile di colore nero, qualche giorno prima che Giuseppina perdesse la vita. «Tempo fa ho notato un uomo in una macchina nera a cui lei si è avvicinata», ha detto la testimone.

Giusy e l’uomo si sarebbero scambiati delle parole e poi l’uomo si sarebbe allontanato. La testimone ha aggiunto che in apparenza, sembrava che i due avessero un appuntamento, in quanto «l’uomo è sceso, hanno parlato, gesticolavano però sembrava una conversazione nervosa, Giusy sembrava nervosa».

In merito a questa vicenda ci sono ancora tanti aspetti da chiarire, tanti punti oscuri a cui dare risposta. Tra i punti oscuri più lampanti c’è una grossa quantità di denaro che la donna avrebbe avuto in banca, che sarebbe superiore a 120 mila euro, e a cui andrebbero ad aggiungersi 60 mila euro in contanti che gli inquirenti avrebbero rinvenuto a casa della madre.

Tuttavia, sia Giusy sia la madre, avrebbero condotto una vita modesta, tant’è che la 52enne veniva aiutata dalla Caritas. Dunque la domanda che gli investigatori si pongono è da dove provenga quel denaro e se proprio quei soldi potrebbero essere alla base dell’omicidio.

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