Previsto per oggi pomeriggio la nomina dei capigruppo dei Camera e Senato, quasi tutti i partiti vanno verso la riconferma degli uscenti. Tensioni con il Terzo Polo per l’elezione dei vice-presidenti del Parlamento.
Nuovo giro di votazioni in Parlamento per definire i ruoli all’interno delle due Aule. Dopo l’elezione dei presidenti di Camera a Senato assegnati rispettivamente a Lorenzo Fontana della Lega e Ignazio La Russa di Fratelli d’Italia, oggi verranno stabiliti di capigruppo e domani invece si voterà per eleggere i vice-presidenti, i segretari e i questori. A seguire partiranno le consultazioni da parte del Presidente della Repubblica per la formazione del nuovo governo che vedrà coinvolti i capigruppo convocati al Colle da Sergio Mattarella.
Oggi alla 15 avverrà l’elezione dei capigruppo alla Camera, mentre al Senato la convocazione prevista per le 14. In seguito gli eletti terranno la prima conferenza prevista per le 17, domani verranno convocati i parlamentari per il completamento dell’Ufficio di presidenza. Da eleggere ci sono quattro vice-presidenti, tre questori e otto segretari ma su questi ultimi il numero può variare in base a quanti gruppi parlamentari si verranno a formare.
LE INDICAZIONI DEI PARTITI
“Sono lieto che i nostri Gruppi siano, come è capitato più volte, connotati da una forte presenza di giovani e di signore” scrive sui suoi social Silvio Berlusconi, il quale sembra orientato ad affidare il ruolo di capogruppo di Forza Italia al Senato a Licia Ronzulli, dopo i continui No ricevuti da Giorgia Meloni al suo tentativo di inserirla nel prossimo esecutivo, mentre per la Camera il presidente di FI vorrebbe assegnare il compito ad Alessandro Cattaneo alla Camera.
Nel Partito Democratico Enrico Letta chiede di confermare le due capigruppo uscenti, entrambi donna, Debora Serracchiani alla Camera e Simona Malpezzi al Senato. “Serve una scelta in continuità perché dobbiamo dare al prossimo gruppo dirigente una condizione di libertà di decidere gli assetti successivi” scrive il segretario dem su Twitter. Il congresso del Pd è previsto per la prossima primavera, qualora le due dovessero essere rielette il loro ruolo verrebbe rimesso in discussione eventualmente dopo la nomina di un nuovo segretario.
Anche per quanto riguarda la Lega c’è aria di riconferma degli uscenti sia alla Camera che al Senato, con Riccardo Molinari a Montecitorio e Massimiliano Romeo a Palazzo Madama. Anche Fratelli d’Italia “manterrà gli stessi, gli uscenti. Vedremo in futuro se sarà necessario fare delle modifiche. In questa fase serve un accompagnamento per mano da parte dei capigruppo uscenti’‘ dice Giovanni Donzelli, responsabile organizzazione di FdI.
LE PROTESTE DEL TERZO POLO
Carlo Calenda annuncia che “A oggi non parteciperemo al voto per l’elezione dei vicepresidenti di Camera e Senato“. Il leader di Azione protesta e afferma che “faremo notare al presidente della Repubblica che c’è una opposizione che ha preso quasi l’8%, che è in crescita, e che non ha alcuna figura di garanzia“. Mentre Forza Italia “si avvia verso un declino rapidissimo, ma prendere i suoi voti non vuol dire prendere i suoi parlamentari” dice Calenda.
Italia Viva chiede una delle vice-presidenze ma le possibilità per i renziani sono complicate. “Ci sono 4 figure apicali che possono rappresentare le opposizioni che sono i vicepresidenti di Camera e Senato, se Pd e M5S si mettono d’accordo possono scegliere i loro nomi e noi verremmo esclusi – afferma Ettore Rosato, presidente di Italia Viva, in una intervista in radio -. È un luogo istituzionale dove è giusto che le principali opposizioni siano rappresentate. Noi abbiamo chiesto una vicepresidenza, sembra che non ce la vogliano dare, vedremo. Le opposizioni nei contenuti sono oggettivamente diverse, basti vedere sul tema giustizia o sul reddito di cittadinanza. Ci possono essere anche temi su cui siamo in sintonia, per esempio se ci fossero battaglie contro i diritti delle donne, faremmo muro anche con altre opposizioni, speriamo che questo non succeda. Speriamo di poter fare muro tutti insieme per risolvere il problema delle bollette“.