Incide sulle bic gli appunti per passare l’esame all’università, il tweet della prof diventa virale

Una professoressa di diritto ritrova la manciata di penne sequestrate anni prima a uno studente durante l’esame all’università.

Il giovane aveva escogitato un trucco molto ingegnoso per superare l’esame senza studiare. Ma se il piano del creativo studente non è andato in porto, in compenso ha destato l’ammirazione della docente.

Il proverbio dice: “Impara l’arte e mettila da parte”. Forse non aveva molta voglia di imparare, soprattutto il diritto, ma di arte ne aveva sicuramente parecchia da vendere lo studente di Malaga ‘beccato’ qualche anno fa con gli appunti per passare l’esame di diritto processuale all’università.

La cosa notevole è dove li teneva, o meglio dove li aveva incisi. Sì perché la professoressa universitaria che lo aveva colto con le mani nel sacco ha pubblicato in rete le foto di una manciata di penne “truccate” sulle quali lo studente disperato aveva inciso le risposte dell’esame. Era lì infatti che l’esaminando – fidandosi evidentemente ben poco della sua padronanza del diritto – aveva concentrato la sua arte.

Le penne, più di una decina, sono state ovviamente sequestrate dalla docente spagnola durante l’esame, subito accorgendosi di che razza di lavoro da certosino si fosse sobbarcato il giovane nella speranza di passare lo scoglio dell’esame.

Il tweet della prof di diritto diventa virale

Adesso la professoressa Yolanda De Lucchi, che su Twitter usa il nome utente @procesaleando, ha condiviso le immagini ingrandite di un paio di bic, sulle quali si può leggere il testo del codice di procedura civile. Un lavoro immane, che l’insegnante dell’Università di Malaga ha ritrovato mentre puliva il suo ufficio. «Facendo ordine nel mio ufficio, ho trovato questa reliquia universitaria che alcuni anni fa abbiamo confiscato a uno studente: il diritto processuale penale sulle penne bic. Che arte!». Così ha twittato la professoressa De Lucchi appena ha rivisto le penne dello studente “miniatore”.

Il tweet della prof di diritto, pubblicato il 5 ottobre, è ben presto diventato virale in rete: oltre 286 mila i “Mi piace”. Più di un utente naturalmente ha osservato che tanto sforzo, ammirevole per l’incredibile ingegnosità, forse poteva essere evitato semplicemente con lo studio della materia d’esame. Il materiale del corso non poteva essere memorizzato nel tempo necessario per l’incisione delle penne?

Domande ovviamente senza risposta. Ma chi può dirlo? Forse proprio grazie a quell’opera mastodontica lo studente ha scoperto la sua vera vocazione. E se il diritto penale può avere perso un futuro avvocato penalista, forse la miniatura può aver guadagnato un grande artista.

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