Ancora una lite tra le mura domestiche che si trasforma in un fatto di sangue: protagonista un uomo con problemi di tossicodipendenza.
L’uomo ha picchiato violentemente l’anziana madre nella casa in cui i due vivevano assieme. L’aggressione è avvenuta al culmine di un litigio, ancora ignoti i motivi che l’hanno scatenata.
«Ho ammazzato mia mamma, venite». Sono le parole scandite al telefono dall’uomo di 48 anni che la notte scorsa ha ucciso l’anziana madre di 85 anni a Subbiano, in provincia di Arezzo. Dopo l’omicidio ha chiamato i carabinieri chiedendo il loro intervento. Avrebbe ucciso la madre nella casa che condivideva assieme all’anziana genitrice.
Secondo le prime ricostruzioni il 48enne, noto per avere avuto in passato problemi di tossicodipendenza, si sarebbe scagliato contro la donna picchiandola e prendendola ripetutamente a pugni fino a provocarne la morte. Il violento pestaggio sarebbe scattato presumibilmente da un impeto di rabbia dopo un litigio.
A mezzanotte l’uomo ha chiamato il 112. «Ho ammazzato mia mamma, venite», questa la chiamata ricevuta dai carabinieri. Al loro arrivo i militari lo hanno trovato in casa accanto al corpo senza vita della donna. L’uomo, come già detto conosciuto per i suoi problemi di dipendenza, è stato prima trasportato in ospedale in evidente stato di alterazione. Dopodiché i militari lo hanno accompagnato in caserma. Rimane da chiarire, riferisce l’Ansa, se abbia cercato di togliersi la vita per aver causato la morte della mamma.
L’omicidio è avvenuto tra giovedì 13 e venerdì 14 ottobre, attorno alla mezzanotte, nella villetta isolata dove l’uomo e l’anziana donna vivevano. Ancora da accertare con esattezza la dinamica dell’omicidio. Tutto sarebbe nato da una violenta discussione, al termine della quale la vittima sarebbe stata presa a botte dal figlio subendo lesioni così gravi da portarla alla morte. Tutti da chiarire anche i motivi della discussione tra madre e figlio.
Sul posto dove si è consumato il delitto è giunta anche la pm di turno Francesca Eva. Ad attendere il 48enne in caserma c’erano il colonnello Claudio Rubertà, comandante provinciale dei carabinieri, e il maggiore Silvia Gobbini che guida la compagnia di Arezzo.
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