Spuntano dettagli aberranti sulla fine della piccola Diana, lasciata morire da sola in casa dalla mamma lo scorso luglio.
Stando alle indiscrezioni raccolte da Mattino Cinque, nel corso dell’autopsia sul corpicino senza vita di Diana sarebbero stato ritrovati dei frammenti di materiale nel suo stomaco
Emergono alti dettagli raccapriccianti sulla terribile fine della piccola Diana, abbandonata dalla madre a morire di stenti in casa a soli 18 mesi. Durante l’interminabile agonia di sei giorni la bimba avrebbe ingerito, in preda alla fame, dei frammenti del cuscino nonché pezzi di gommapiuma. È quanto risulterebbe ai medici legali che hanno eseguito l’autopsia sul corpicino di Diana. I frammenti erano presenti nello stomaco della piccola Diana. Così almeno stando alle indiscrezioni raccontate a Mattino Cinque, il programma di Mediaset. Rivelazioni che, se confermano, rivelano una volta di più l’atteggiamento crudele da parte di Alessia Pifferi, la mamma della bambina lasciata morire nell’indifferenza più cinica.
I materiali che i medici hanno trovato nello stomaco della piccola Diana sarebbero infatti compatibili col materiale di cui era composto il materassino della culla. Ma l’avvocato che assiste la donna frena sulle indiscrezioni e sminuisce le voci circolate in queste ore: «Non c’è certezza, prima di lanciarci in considerazioni dobbiamo fissare l’evento morte per capire bene se Diana ha ingoiato parti del materassino e del cuscino in preda alla fame, perché potrebbe essere anche morta di soffocamento», ha detto il legale durante il programma. ««Chiederemo anche l’analisi del pannolino e approfondimenti attraverso l’incidente probatorio», ha aggiunto poi il legale di Alessia Pifferi.
La madre della piccola Diana, 36 anni, è finita in manette a luglio. È accusata di omicidio volontario aggravato per aver lasciato morire da sola in casa a Milano la figlioletta di soli diciotto mesi. La bambina è morta di stenti durante un’agonia di sei lunghissimi giorni. La donna intendeva raggiungere il compagno che viveva a Leffe, in provincia di Bergamo. Avrebbe però deciso di non portarsi dietro la bambina, condannandola a una lenta agonia per fame e per sete. Quando è rientrata nella sua abitazione, ha ritrovato la piccolina ormai priva di vita. La donna è stata incarcerata a San Vittore dove a inizio ottobre un gruppo di detenute l’ha aggredita e malmenata, prendendola per i capelli e schiaffeggiandola.
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