Anziani non autosufficienti, in zona Cesarini arriva il sì del governo alla riforma sull’assistenza

Quasi al fotofinish arriva il semaforo verde del governo Draghi sulla riforma dell’assistenza agli anziani non autosufficienti.

Approvato la legge delega nell’ultima riunione dell’esecutivo guidato da Mario Draghi.

Come si suol dire, meglio tardi che mai. Quella che doveva essere una misura in cima alla lista delle massime priorità, dopo gli sconvolgimenti delle Rsa, è giunta in porto quando ormai scorrono i titoli di coda sul governo e sull’agenda di Mario Draghi. Parliamo della riforma per gli anziani non autosufficienti. Il governo, ormai agli sgoccioli, ha approvato l’ìter della riforma che, tra le altre cose, è uno dei ‘mattoni’ indispensabili per avere accesso ai fondi del Pnrr.

Così, dietro proposta del premier, del ministro del Lavoro Andrea Orlando e del ministro della Salute Roberto Speranza, il CdM di ieri, lunedì 10 ottobre, ultimo dell’era Draghi, ha dato il via libera al Ddl delega per introdurre misure e procedure semplificate per le persone anziane, relative in particolar modo a bisogni e condizioni dei non autosufficienti.

Palazzo Chigi: “Provvedimento di notevole impatto sociale”

Al termine della riunione Palazzo Chigi parla di un provvedimento di notevole impatto sociale, che attua una delle riforme previste dal Pnrr in materia di assistenza agli anziani non autosufficienti”. Adesso il provvedimento verrà trasmesso alla Conferenza unificata per il parere. Poi tornerà in consiglio dei ministri per l’esame definitivo da parte del nuovo governo per essere infine trasmesso alle nuove Camere per l’esame in Parlamento.

È l’approdo di quello che il ministro Speranza definisce un “lungo ed elaborato lavoro” col quale “si punta finalmente ad integrare i servizi sanitari e quelli sociali. L’obiettivo è un welfare più semplice e più vicino alle famiglie anche attraverso il potenziamento dei servizi domiciliari”, ha detto l’ex ormai ministro nel ringraziare la Commissione Paglia.

Ma la strada è ancora lunga, fa notare con pragmatismo la Cisl. Il sindacato plaude comunque a un “passaggio politico importante e una buona notizia attesa ormai da tempo”. Così recita un comunicato del segretario confederale della Cisl, Andrea Cuccello e di Daniela Fumarola, reggente della Fnp Cisl. “Ma ora che la palla passa al nuovo Esecutivo e Parlamento l’iter deve proseguire celermente per giungere al varo definitivo entro la primavera del 2023 prevedendo già dalla prossima legge di Bilancio un suo adeguato finanziamento”, spiegano i due i due sindacalisti, “tutto ciò si rende necessario per garantire i diritti sociali ad oltre 3 milioni di persone fragili che attendono da tempo risposte organiche rispetto all’attuale carenza di politiche sociali e socio sanitarie in larga parte del paese”.

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