Gli ospiti vivevano in un “clima di umiliazione costante” e le loro condizioni mediche e igieniche erano assolutamente trascurate. Il pm ha disposto la chiusura della struttura e sottoposto all’arresto quattro operatrici e il proprietario dell’rsa.
Insulti, umiliazioni e maltrattamenti di ogni tipo. Questo erano costretti a subire gli ospiti di una casa di riposo nel Pavese i quali vivevano, come affermato dalla procura, in “un clima di costante subordinazione e umiliazione“. Le indagini svolte dai carabinieri del Nas di Milano, coordinati dalla Procura di Pavia, hanno portato all’arresto di quattro persone ritenute responsabili degli abusi e del titolare della struttura.
CONTINUI ABUSI
A seguito della notizia, la comunità per anziani dove vivevano le vittime è stata chiusa e i suoi ospiti si trovano sotto affidamento delle rispettive famiglie. Il Nas ha infatti disposto la “sospensione temporanea dell’esercizio di attività professionali relative ai servizi assistenziali alla persona” a seguito dei maltrattamenti che sono risultati dalle indagini condotte la scorsa estate. Le indagini sulla comunità alloggi per anziani è stata coordinata dal pubblico ministero Giuliana Rizza.
Si legge nell’ordinanza di “sistematici e quotidiani maltrattamenti nei confronti degli anziani, tra l’altro alcuni non propriamente autosufficienti come sarebbe invero richiesto per quel tipo di struttura residenziale“. E’ emerso inoltre “un totale disinteresse per l’alimentazione, la sicurezza alimentare, l’igiene, la vigilanza e le necessità mediche degli stessi alloggiati“.
IL COMMENTO DEL GOVERNATORE
“Provo rabbia e amarezza per quanto accaduto alla comunità alloggi per anziani del Pavese – afferma il governatore della regione Lombardia, Attilio Fontana –, dove il titolare e quattro operatrici della struttura sono stati arrestati dopo un blitz dei Nas di Milano, coordinato dalla Procura di Pavia, per maltrattamenti ripetuti a carico degli ospiti. La mia solidarietà e quella di Regione Lombardia alle povere vittime e ai loro familiari“.
“Le nostre Ats – aggiunge Fontana – effettuano costantemente controlli nelle strutture accreditate proprio per evitare che fatti di questo genere accadano o fare in modo che vengano fermati immediatamente. Grazie all’Ats di Pavia che ha inviato prontamente le segnalazioni alle Autorità competenti, ha preso avvio l’indagine che ha portato all’intervento delle Forze dell’Ordine di questa mattina, a cui va il mio plauso”.
“Confido che i responsabili di queste azioni orribili, inconcepibili per qualsiasi essere umano, figuriamoci per qualcuno che aveva promesso di amare e prendersi cura di queste persone fragili – conclude il governatore – siano puniti con le giuste condanne e banditi a vita da attività di assistenza di qualsiasi genere“.