Si va verso l’accordo all’interno del centrodestra per le due presidenze di Palazzo Madama e Montecitorio.
Ignazio La Russa in pole position per la presidenza del Senato, la Camera dovrebbe andare a un leghista.
Oggi è partita ufficialmente la XIX legislatura. Al massimo entro sabato prossimo – ma sembra verosimile già entro domani, salvo soprese dell’ultima ora – saranno noti i nomi dei due nuovi presidenti di Camera e Senato. Si prospetta quindi un’elezione con tempi da record per i presidenti del due rami del Parlamento italiano.
Una previsione resa possibile dai numeri della nuova maggioranza di centrodestra, che può contare su un largo vantaggio al Senato. Il che, numeri alla mano, rende più che concreta l’ipotesi che già oggi, nel corso del primo scrutinio, possa essere eletto il successore di Elisabetta Casellati alla presidenza del Senato.
Per sapere chi prenderà il posto di Roberto Fico bisognerà invece aspettare fino alla giornata di venerdì, quando si farà il quarto scrutinio. La votazione, se tutto dovesse procedere senza intoppi e ostacoli, dovrebbe andare in porto la mattina stessa. Le intenzioni sono quelle di procedere domani con i primi tre scrutini, nella prima giornata di votazioni (quando i quorum richiesti per l’elezione del presidente della Camera sono molto alti, cosa che rende praticamente impossibile eleggerlo da parte soltanto della maggioranza, ancorché ampia).
Già oggi probabile elezione del successore di Elisabetta Casellati
Numeri alla mano, l’ampia maggioranza incassata dal centrodestra al Senato lascia infatti prevedere che già oggi, al primo scrutinio, sarà eletto il successore di Elisabetta Casellati. Per conoscere il successore di Roberto Fico, invece, si dovrà attendere la giornata di venerdì, quando si procederà al quarto scrutinio. Votazione che, se tutto filerà liscio e senza intoppi, potrebbe avvenire la mattina stessa. Nelle intenzioni, infatti, c’è la volontà di procedere con i primi tre scrutini oggi, nella prima giornata di votazioni (quando i quorum richiesti sono molto alti, il che rende impossibile l’elezione del presidente di Montecitorio da parte della sola maggioranza, seppur ampia). La quarta votazione, quella che dovrebbe essere decisiva, col quorum abbassato, si svolgerà poi domani mattina.
L’elezione del Presidente si svolge per scrutinio segreto. Per eleggerlo al primo scrutinio serve la maggioranza dei due terzi della Camera. Dal secondo scrutinio è richiesta invece la maggioranza dei due terzi dei voti contando tra i voti anche le schede bianche. Mentre dopo il terzo scrutinio per l’elezione basta la maggioranza assoluta dei voti.
La prima seduta di Camera e Senato è stata convocata per oggi, giovedì 13 ottobre alle 10 e alle 10,30. Ma già dalla giornata di lunedì deputati e senatori, soprattutto quelli che si sono visti eleggere per la prima volta, hanno varcato i portoni di Montecitorio e palazzo Madama per sbrigare le incombenze burocratiche (tra le varie cose, la registrazione, la foto per il tesserino parlamentare, l’assegnazione dell’account personale, ecc.).
Una novità assoluta nella nuova legislatura è rappresentata dal minor numeri di parlamentari presenti nei due emicicli: 345 deputati e senatori in meno. Una conseguenza diretta della riforma costituzionale fortemente voluta dal M5s, con un taglio al numero degli eletti: da 630 a 400 alla Camera, da 315 a 200 al Senato.