Lo aggrediscono in venti, poi spunta fuori il coltello: maxi rissa tra bande finisce nel sangue

Un uomo di origini kosovare ha perso la vita in un brutale agguato avvenuto nella prima periferia di Treviso.

Forse all’origine dell’agguato e della maxi rissa un credito da poche centinaia di euro che ha portato alla resa dei conti tra due fazioni rivali.

Rissa con omicidio in zona Fiera a Treviso. È successo nella serata di ieri, mercoledì 12 ottobre. Ad affrontarsi due bande dell’Est Europa, romeni e kosovari. La zuffa nella prima periferia della città è presto degenerata e un kosovaro di 52 anni è stato accoltellato a morte. La rissa ha lasciato sul campo anche molti feriti, alcuni dei quali anche gravi. Il fatto è avvenuto nei pressi del luna park, cioè le Fiere di San Luca, in corso proprio in questo periodo.

Stando alla ricostruzione degli inquirenti, un furgone sarebbe arrivato scaricando alcune persone in via IV novembre. Altre si sarebbero unite a loro a piedi. La banda, tutta composta da stranieri, si è lanciata verso il 52enne kosovaro e i suoi familiari brandendo delle mazze. È stato la lui la vittima di quello che ha tutta l’aria di un regolamento di conti tra bande dell’est. La banda romena lo ha aggredito a suon di pugni, calci e mazzate, ed è morto accoltellato. Sul luogo della rissa sono state trovate delle mazze insanguinate e il fodero di un coltello da sub. Alcuni testimoni parlano anche di una pistola che sarebbe spuntata fuori anche se non sono partiti colpi. Altri attrezzi per offendere sono stati ritrovati dagli agenti sul retro di un furgone da lavoro.

Un credito di 500 euro il movente dell’omicidio?

La maxi rissa è avvenuta davanti a al Musa, un bar cinese con videolottery. La titolare, non appena ha udito le grida, ha chiuso le porte. Sembra comunque che uno dei giovani coinvolti sia riuscito a trovare rifugio dentro il locale.

Negli scontri tra le due bande dell’est Europa sono rimasti feriti in sei, curati nelle strutture sanitarie. Quattro di questi hanno fatto ricorso ai sanitari del capoluogo mentre altri due si sono rivolti al pronto soccorso di Oderzo (Treviso). Sono stati tutti giudicati guaribili in 15-30 giorni. Cinque di loro – cittadini di nazionalità kosovara e macedone – già sono stati dimessi.

Il terribile agguato della banda, le botte e la coltellata mortale sarebbero il frutto di un credito di 500 del figlio del 52enne ucciso. Questo sembrerebbe essere il movente del brutale omicidio che ha sconvolto la città.

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