L’ex terrorista Cesare Battisti, condannato all’ergastolo, avrebbe insultato un viceispettore della polizia penitenziaria.
A scatenare la furente reazione dell’ergastolano una misura ordinata dalla magistratura e applicata dall’agente. Venerdì l’udienza davanti al giudice.
«Ispettore lei non sa chi sono io, lei ha commesso un abuso, la denuncio, non mi deve bloccare questa lettera, non ha il diritto, lei non è nessuno!». È lo scambio che sarebbe avvenuto il 15 settembre 2020 nel carcere di Rossano, in provincia di Cosenza, tra Cesare Battisti e un agente della polizia penitenziare. A urlare è l’ex terrorista del Pac, 67 anni, condannato all’ergastolo. Per questi fatti, racconta il quotidiano «la Gazzetta del Sud», Battisti dovrà comparire domani (venerdì 14 ottobre) davanti al Tribunale penale di Castrovillari per rispondere di resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale.
Battisti, assistito dall’avvocato Mauro Nucci del foro di Cosenza, avrebbe minacciato un viceispettore della Polizia penitenziaria. A scatenare la sua ira il fatto che avesse trattenuto – come disposto dalla magistratura – la sua corrispondenza per mandarla al giudice di sorveglianza. L’ex terrorista rosso – dal 2021 trasferito da Rossano al carcere di Ferrara a causa del potenziale rischio che correva la sua salute – si sarebbe infuriato al punto da strappare la lettera dalle mani del viceispettore, facendola e pezzi e gettando i frammenti contro il poliziotto. A quel punto avrebbe dato ancor più in escandescenze pronunciando frasi lesive, a giudizio della procura di Castrovillari, dell’onorabilità dell’agente di polizia.
Minacce e insulti al viceispettore
Dopo il «lei non sa chi sono io» citato all’inizio, Battisti si sarebbe lasciato andare ancora: «Lo Stato sta facendo un abuso, questa stelletta che ha sul petto lei l’ha presa commettendo questo tipo di abusi nei confronti dei poveracci che sono qui detenuti». Dopodiché la rivendicazione: «Io non sono come loro, vedrà cosa succede, di cosa sono capace. Tanto so che non fate partire la denuncia, ho capito che carcere è questo!…».
Ma non era finita: Battisti ha continuato con un fiume di parolacce: «Avete rotto il c… cialtroni, malfattori. Ispettore sei un pagliaccio, devi andare al circo. Ispettore lei non mi dice che devo stare zitto, io parlo quando voglio». Da circa due settimane, peraltro, l’ex terrorista poi diventato scrittore, rimasto a lungo latitante – fino al suo arresto in Bolivia avvenuto nel 2019 – dopo la condanna in contumacia per quattro omicidi, non è più un detenuto sottoposto all’alta sicurezza. A Ferrara il suo regime carcerario è stato «declassificato». Lo ha deciso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria con parere favorevole della procura di Milano.